Minimalismo e purezza delle forme accomunano Giorgio Armani e Tadao Ando: non a caso l'architetto giapponese fu scelto dallo stilista per realizzare l'Armani/Teatro, negli anni 2000. Anche per questo, la prima mostra di Armani/Silos dedicata all’architettura analizza la carriera del progettista originario di Osaka.
“Mi piacerebbe realizzare architetture che possano durare per sempre, non nella sostanza o nella forma, ma come un ricordo indelebile nel cuore degli uomini.”
Con queste parole l’architetto giapponese Tadao Ando descrive il senso della sua professione e racconta, con uno slancio introspettivo, una delle sue aspirazioni.
Originario di Osaka, dove è nato nel 1941, e vincitore del più importante riconoscimento internazionale a livello architettonico – il Prizker Prize, che gli è stato conferito nel 1995 – il progettista è stato scelto per la prima mostra dedicata all’architettura ospitata negli spazi di Armani/Silos, a Milano.
Inaugurata nelle intense giornata della Milano Design Week 2019 e visitabile fino al 28 luglio prossimo, Tadao Ando – The Challenge è il risultato di una collaborazione attivata con il Centre Pompidou di Parigi.
Forme primitive dello spazio; Una sfida urbana; Genesi del paesaggio; Dialoghi con la storia sono i 4 macro temi del percorso espositivo, che raccoglie oltre 50 progetti illustrati da schizzi, modelli originali, videoinstallazioni, disegni tecnici, taccuini di viaggio e fotografie scattate da Tadao Ando stesso.
Dalla Row House a Sumiyoshi fino agli interventi a Naoshima; dal progetto – ancora in corso – per la Bourse de Commerce di Parigi fino all’Armani/Teatro, affidatogli direttamente da Giorgio Armani e aperto negli anni 2000, l’esposizione mette in evidenza la “straordinaria abilità di trasformare materiali pesanti, come il metallo e il cemento, in qualcosa di poetico ed entusiasmante“, come ha sottolineato il noto stilista italiano.
[Immagine in apertura: Giorgio Armani e Tadao Ando, photo by Roger Hutchings]