Una mostra esplora i movimenti punk e post-punk attraverso la lente del graphic design: dai volantini del famoso locale dell'East Village CBGB, ai manifesti di concerti e cimeli dei Blondie e Ramones.
È in corso fino al 18 agosto, al Museum of Arts and Design (MAD) di New York, Too Fast to Live, Too Young to Die: Punk Graphics, 1976-1986, una mostra che esplora i movimenti punk e post-punk attraverso la lente del graphic design. La rassegna presenta più di 400 lavori, tra i più memorabili progetti grafici legati al genere musicale tra volantini, manifesti, copertine di album, annunci promozionali, fanzine e altri oggetti effimeri.
“Sin dal suo inizio ribelle negli anni ’70, il punk ha sempre esibito forme di espressione molto visive“, ha affermato Andrew Blauvelt, direttore del Cranbrook Art Museum e Curator-at-Large for Design del MAD. “Dall’abito e dalle acconciature dei suoi fan e dalla teatralità dei suoi musicisti sul palco, fino al design nelle sue numerose forme grafiche, l’energia del punk si è condensata in un potente fenomeno sottoculturale che ha oltrepassato la musica per influenzare altri campi come l’arte visiva, la moda e la grafica“.
In arrivo proprio dal Cranbrook Art Museum del Michigan, la mostra è stata adattata al MAD per includere selezioni che mostrano la produzione visiva della scena di New York: i volantini del famoso locale punk dell’East Village CBGB; manifesti di concerti e cimeli dei Blondie, dei Ramones e di altri artisti; i primi numeri della rivista Punk.
Organizzato per temi, il percorso espositivo di Too Fast to Live, Too Young to Die esamina una varietà di strategie di visual design e tecniche come il collage, passando dalla sobrietà di un minimalismo essenziale, in bianco e nero, alle ampie tavolozze di colori e alle forme espressive della grafica New Wave.
La rassegna vede anche la partecipazione dei graphic designer Malcolm Garrett e Peter Saville, che hanno collaborato con MAD per creare originali materiali promozionali della mostra: la grafica Too Fast to Live di Garrett richiama la copertina per l’album dei Buzzcocks del 1989, mentre quella di Saville prende a prestito un’altra cover epocale come quella di Closer dei Joy Division.
[Immagine in apertura: Too Fast to Live, Too Young to Die. Punk Graphics, 1976–1986, exhibition view, Cranbrook Art Museum, Bloomfield Hills, MI. PD Rearick; Courtesy of Cranbrook Art Museum]