Giunge attesissimo l’annuncio dei vincitori dell’ambito riconoscimento dedicato alla fotografia. Rivolto ai professionisti dell’obiettivo provenienti da tutto il mondo.
È uno dei premi più attesi nel campo dell’arte dello scatto e anche quest’anno ha decretato i suoi vincitori. Stiamo parlando del World Press Photo Contest, una serie di riconoscimenti – diversificati per categorie tematiche – assegnati da una giuria indipendente ad alcuni fra i più talentuosi autori internazionali.
A primeggiare nelle due categorie clou del premio ‒ World Press Photo of the Year e World Press Photo Story of the Year ‒ sono stati rispettivamente John Moore, con l’iconico scatto Crying Girl on the Border, e Pieter Ten Hoopen, con The Migrant Caravan. Immagini di grande potenza visiva, che sintetizzano le dinamiche e i temi del nostro tempo e dell’attualità più stringente.
L’opera di Moore vede protagoniste una madre e sua figlia, Sandra e Yanela Sanchez, honduregne bloccate al confine con gli Stati Uniti, in Texas, il 12 giugno 2018. Il volto della bimba in lacrime ha fatto il giro del mondo, portando alla ribalta le durissime politiche americane nei confronti dei migranti, costretti a separarsi dalle loro famiglie e dai loro figli. L’Honduras è anche il luogo di partenza della poderosa carovana di migranti immortalata da Pieter Ten Hoopen: un viaggio estenuante verso il confine, intrapreso con coraggio e speranza da migliaia di individui.
Non mancano le presenze italiane, che si sono distinte nelle altre categorie del premio. La sezione Environment – Storie ha visto trionfare Marco Gualazzini con The Lake Chad Crisis, mentre nelle General News – Stories ha avuto la meglio Yemen Crisis di Lorenzo Tugnoli.
[Immagine in apertura: Crying Girl on the Border © John Moore, Getty Images]