Non ancora ampiamente diffusa in Italia, la Mobile Art è una nuova forma di arte fotografica: attraverso smartphone, tablet e app di editing nascono opere d’arte condivisibili attraverso web, social network e siti di fotografia. Alla Copernico Gallery di Milano stanno per debuttare le opere di trenta Mobile Artists, selezionati attraverso un contest internazionale.
Giulia Baita, Eliza Tsitsimeaua-Badoiu, Barbara Coleman DuBois, Rosaria Straffalaci e Marcello Barbusci sono gli esperti che hanno formato la giuria incaricata di selezionare i vincitori di The Beauty Myth, il contest internazionale dal quale è nata la mostra omonima. A partire dal 15 maggio, gli esiti del concorso saranno presentati negli spazi della Copernico Gallery, a Milano, accendendo i riflettori su un fenomeno non ancora ampiamente diffuso in Italia.
Si tratta della Mobile Art, la forma d’arte fotografica nella quale il ricorso a smartphone, tablet e app di editing è finalizzato alla realizzazione di opere d’arte successivamente condivise via web, social o attraverso siti di fotografia.
Considerata come “un’arte democratica in tutti i sensi, dalla produzione alla sua diffusione“, questa “frontiera” dell’arte contemporanea si caratterizza per l’immediatezza della condivisione, data l’assenza di figure di intermediazione e di ostacoli. Attraverso gli strumenti propri della Mobile Art, i 30 autori della collettiva milanese offrono una loro riflessione sul mito della bellezza nella nostra epoca.
The Beauty Myth è compresa nell’iniziativa Art Journey, il progetto culturale sviluppato da Copernico – la rete di luoghi di lavoro e servizi dedicati allo smart working – finalizzata all’esplorazione delle interconnessioni e assonanze tra il mondo dell’arte, del business e del lavoro. L’iniziativa è stata ideata ed è curata da Giorgia Sarti, a sua volta fondatrice di alcune gallerie d’arte; tra queste anche la Whitelight Art Gallery, nata proprio tra le mura di Copernico Milano Centrale.