La capitale britannica celebra il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci con una mostra dedicata ai suoi disegni. Attingendo dalla preziosa Royal Collection.
C’è tempo fino al 13 ottobre per ammirare la mostra Leonardo da Vinci: A Life in Drawing, allestita alla Queen’s Gallery di Buckingham Palace, a Londra, e inclusa tra gli eventi programmati per celebrare il 500esimo anniversario della morte del genio rinascimentale. Un’occasione unica per approfondire la storia creativa di Leonardo e i suoi molti interessi – dalla pittura alla scultura, dall’anatomia alla botanica fino all’ingegneria.
La mostra londinese fa seguito a 12 mostre simultanee dedicate ai disegni leonardeschi provenienti dalla Royal Collection e andate in scena oltremanica, sottolineando l’importanza dell’elemento grafico nella poetica dell’artista. Usato da Leonardo come strumento preparatorio ai fini dell’opera, il disegno, non considerato dal Maestro quattrocentesco come un intervento da “mostrare”, costituisce oggi un mezzo chiave per comprendere il suo linguaggio visivo.
Organizzata tematicamente e cronologicamente, la mostra evoca, attraverso il segno grafico, i tanti interessi di Leonardo, sottolineando il suo talento nella resa anatomica – emblematica la riproduzione del sistema cardiovascolare e di un feto – come in quella del paesaggio, in particolare gli effetti di luce e l’elemento acquatico – ne sono un esempio gli studi per il dipinto Leda e il cigno, ora perduto – o, ancora, nella realizzazione di opere passate alla storia come L’ultima cena e il Salvator Mundi.
Oltre ai circa 200 interventi di Leonardo, la mostra riunisce anche molteplici lavori dei colleghi, restituendo il clima dell’epoca e anche il punto di vista dei contemporanei sul maestro toscano. Tra le opere in questione spiccano il ritratto dell’artista disegnato dal suo alunno Francesco Melzi e Sketch of Leonardo (1517–18 ca.), firmato dal suo secondo assistente.
[Immagine in apertura: Leonardo da Vinci, Studio della testa di Sant’Anna, c.1510-15. Credit: Royal Collection Trust/(c) Her Majesty Queen Elizabeth II 2019]