L’indagine degli artisti sul tema del corpo è al centro della mostra allestita all’American Academy in Rome. Un’opportunità per ripercorrere anche la storia della istituzione capitolina fondata nel 1894.
Unisce passato e presente la mostra The Academic Body, ospite della American Academy in Rome fino al 13 luglio. Curata da Mark Robbins e Peter Benson Miller, la rassegna punta i riflettori sul legame tra artisti e corpo, individuando le trasformazioni – anche sociali – vissute dall’idea di fisicità e identità, che hanno interessato le vicende dell’Accademia stessa.
L’esposizione riunisce una ventina di artisti variamente legati alla sede capitolina, dai primi del Novecento ai giorni nostri, affiancando le loro opere ai capolavori di statuaria classica e agli oggetti archeologici custoditi dall’Accademia.
Da sempre “termometro” di un’epoca, il corpo è fra i temi più discussi dagli artisti, connettendosi a importanti istanze identitarie.
Sanford Biggers, Patricia Cronin, Daniel Chester French, Stephen Greene, Ann Hamilton, Lyle Ashton Harris, Tom Johnson/Adrienne Kennedy, Sally Mann, Paul Manship, Jessie Marino, Beverly McIver, Ana Mendieta, Wangechi Mutu, Catherine Opie, Stefan Sagmeister, David Schutter, Sissi, Giuseppe Stampone, Catherine Wagner e Deborah Willis sono i protagonisti di un focus dai contorni molto attuali, che si inscrivono nel dibattito culturale di oggi.
[Immagine in apertura: Catherine Wagner (2014 Fellow), Artemis/Diana, 2014, Archival pigment print, American Academy in Rome. Image credit: © Catherine Wagner. Courtesy of Anglim Gilbert Gallery, San Francisco, and Gallery Luisotti, Los Angeles]