Correva l'anno 1841 quando, nei campi di Galassina di Castelvetro nel modenese, vennero riscoperti reperti datati all'epoca tra la fine del VI e il V secolo a.C.. Una mostra ricostruisce la vicenda e rivela i pezzi più interessanti che attestano la presenza etrusca in questo territorio.
Anche nel territorio modenese sono state riportate alla luce importanti testimonianze di epoca etrusca. La mostra Lo specchio di Celestino. Archeologia etrusca a Modena nella prima metà dell’Ottocento – appena inaugurata alla Galleria Estense di Modena – ricostruisce la vicenda del ritrovamento di pregevoli reperti avvenuta nei campi di Galassina di Castelvetro.
Nel 1841, nel corso di alcuni lavori agricoli, dal sottosuolo riemersero infatti quattro tombe etrusche a incinerazione: il loro ricco corredo fu acquistato dall’allora duca di Modena, Francesco IV Asburgo-Este, e confluì nella sua collezione di antichità e nel Museo Estense.
Visitabile fino all’1 ottobre prossimo, la mostra si concentra sui pezzi di maggiore rilievo scoperti in quell’occasione, ovvero quelli appartenenti alla cosiddetta Tomba I della Galassina.
L’intero corredo sarebbe appartenuto a una defunta, come testimoniato dal cosiddetto specchio della Galassina – tra i più studiati reperti di tale collezione – nonché dalla cinta a cordoni e da un bacile. Secondo un attento riscontro inventariale e un esame dei depositi della Galleria Estense di Modena, proverrebbero dalla medesima tomba anche ulteriori reperti conservati nei depositi della Galleria Estense di Modena. Si tratta di un manico di strigile, di uno dei tre vaghi di collana a forma di testina in pasta vitrea e di due frammenti pertinenti al balsamario in pasta vitrea.