In attesa dell’apertura al grande pubblico, il Padiglione Italia curato da Milovan Farronato ha schiuso le proprie porte agli addetti ai lavori. Immergendoli in un labirinto a regola d’arte.
Si intitola Né altra Né questa: La sfida al Labirinto, il Padiglione Italia curato da Milovan Farronato nell’ambito della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Come protagoniste, sono state individuate tre personalità di spicco del panorama creativo nazionale: Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro, che punteggiano un itinerario espositivo volutamente labirintico.
La logica del dedalo, infatti, ha ispirato il curatore nella stesura del concept e nella sua realizzazione, trasformando il padiglione in uno spazio “a scelta multipla”, nel quale il visitatore è libero di muoversi, operando a propria volta delle scelte che determinano la fruizione della mostra.
Sulla scorta di Calvino, di Borges e della natura labirintica di Venezia, Farronato propone al pubblico una gamma di possibilità, restituendo la complessità del reale senza alcuna pretesa di definizioni univoche o assolute. Nonostante poetiche e approcci diversi, i tre artisti esposto risultano complementari, suggerendo spunti su cui riflettere a partire dalla materia, come nel caso di David e di Moro, o della parola, come nel caso della Fumai.
Scomparsa a soli 39 anni nel 2017, Chiara Fumai è presente attraverso un lavoro inedito, cui si sommano opere del passato, che evidenzia l’indagine dell’artista sulle tematiche femministe e sul rifiuto delle dinamiche patriarcali. Gli interventi scultorei di David e gli oggetti quotidiani risemantizzati dalla Moro completano la mostra, che fa della possibilità il suo punto di forza.
[Immagine in apertura: Padiglione Italia, Mostra Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia, 2019, photo by Irene Fanizza/Artribune]