Si avvicina la data di avvio dei lavori del Guggenheim Abu Dhabi? Sembrerebbe proprio di sì, almeno stando alle più recenti dichiarazioni del direttore del Solomon R. Guggenheim Museum.
“Non vediamo l’ora di iniziare la costruzione del Guggenheim Abu Dhabi“: con queste parole – relative a un’intervista rilasciata in occasione dell’Abu Dhabi Culture Summit e riprese dalla stampa internazionale – Richard Armstrong, direttore del Solomon R. Guggenheim Museum e dell’omonima Fondazione, ha riacceso i riflettori sull’atteso edificio museale. Dopo l’apertura del Louvre Abu Dhabi, progettato da Jean Nouvel Atelier, e in attesa dell’ultimazione dello Zayed National Museum, opera dello studio guidato da Sir Norman Foster che si prevede verrà completata entro il 2020, la capitale degli Emirati Arabi Uniti si appresta a intraprendere un nuovo percorso.
La realizzazione del museo porterà a compimento i piani di espansione culturale previsti per l’isola di Saadiyat, nel Golfo Persico, seppur fortemente ridimensionati in questi anni.
Atteso entro il 2022 – era il 2007 quando venne annunciato per la prima volta -, il Guggenheim Abu Dhabi disporrà di una superfici espositiva 12 volte superiore a quella dell’omologo statunitense, ovvero l’iconica architettura di Frank Lloyd Wright.
Nonostante l’attuale assenza di dati temporali certi in merito all’avvio del cantiere, sono già stati resi noti i dettagli relativi alla collezione espositiva. All’interno degli spazi espositivi ricavati nella scultorea combinazione di coni e cannocchiali in “perfetto stile Frank Gehry”, saranno infatti presentate opere d’arte realizzate dal 1960 ai giorni nostri, con una copertura mondiale. Lavori su commissione saranno inclusi nella collezione, che comprenderà anche focus sull’arte del XX e XXI secolo del Medio Oriente.
Dal punto di vista architettonico, la struttura si svilupperà attorno a un cortile coperto; un sistema di passerelle connetterà le gallerie espositive, annunciate come altamente flessibili e variabili dal punto di vista dell’altezza e dalla forma. Nei circa 30mila metri quadrati del complesso saranno adottate specifiche strategie in nome della sostenibilità, alcune delle quali desunte da elementi architettonici tipici dell’area mediorientale, come le tradizionali torri del vento, destinate al raffreddamento.
Con l’apertura del Guggenheim Abu Dhabi, l’importante realtà museale estenderà ulteriormente la propria presenza a livello globale, dopo i musei di New York, Venezia e Bilbao, anch’esso progettato da Gehry, oltre venti anni fa, e artefice di un’autentica rivoluzione nel settore.
[Immagine in apertura: Render grafico del futuro Guggenheim Abu Dhabi, courtesy Gehry Partners via archdaily.com]