Fra i tanti eventi che animano il palinsesto della settimana milanese dedicata alla fotografia, spicca la proiezione dei portfolio fotografici pubblicati sulle pagine del settimanale “Internazionale”.
Inaugurata il 3 giugno, la Milano PhotoWeek entra nel vivo della sua programmazione, dedicando all’arte dello scatto una intensa settimana di eventi da una parte all’altra della città. Fino al 9 giugno, gli appassionati di fotografia potranno lasciarsi conquistare da mostre, workshop e proiezioni che evocano la molte sfumature di un linguaggio amato a tutte le latitudini.
Tra i numerosi appuntamenti, merita un posto in agenda la proiezione Internazionale: il giornale sullo schermo, ospite del Cinemino, in via Seneca 6, il 9 giugno alle ore 10:45. La sala cinematografica accoglierà una selezione dei portfolio fotografici pubblicati dal settimanale Internazionale negli ultimi mesi, offrendo ai propri lettori l’opportunità di “leggere” le immagini senza, o quasi, il sostegno della parola scritta.
Sullo schermo del Cinemino scorreranno Life, Still di Alessio Romenzi, al lavoro nel territorio siriano sulle tracce della vita che ha saputo resistere alla distruzione; gli scatti di Camillo Pasquarelli, che ha documentato i segni lasciati sui corpi di donne e uomini in Kashmir dalle forze di sicurezza; gli sguardi di Ilvy Njiokiktjien sui giovani “nati liberi” in Sudafrica dopo la fine dell’Apartheid.
La scoperta delle origini dei poemi omerici è alla base dei viaggi nei mari del Nord di Ilaria Di Biagio (sua l’immagine in apertura), mentre Andrea & Magda documentano la costruzione di Rawabi, la cittadina in Cisgiordania ideata per i palestinesi benestanti, ma a oggi disabitata.
L’eredità della rivoluzione haitiana è al centro degli scatti di Nicola Lo Calzo e la componente sociale riecheggia anche nel lavoro del fotografo Stefen Chow e dell’economista Huiyi Lin, indagine sulle condizioni di vita di chi si trova sulla soglia della povertà. Infine, le fotografe Bénédicte Kurzen e Sanne De Wilde hanno approfondito il significato dell’essere gemelli in Nigeria, dove per questo si può essere maledetti o venerati.