A metà tra inchiesta giornalistica e gioco da tavola, il nuovo progetto sviluppato dal team di We Are Müesli propone una sfida di "investigazione storica" a partire da alcuni degli episodi più misteriosi e inquietanti della Prima Repubblica.
Anche la storia d’Italia può diventare “l’espediente” per un progetto di “storytelling non convenzionale”. Ne sono convinti i creativi dello studio di design indipendente We Are Muesli, che nei giorni scorsi hanno lanciato una campagna di crowdfunding finalizzata a realizzare la prima tiratura di Colpo di Stato, il gioco di investigazione storica da loro progettato.
Una provocazione? Non esattamente. Sulla piattaforma italiana Eppela si può contribuire a rendere realtà il proposito di scoprire, attraverso una meticolosa ricostruzione di luoghi, date e personaggi, 22 enigmi che hanno segnato la storia recente del Paese.
Prima uscita della più ampia iniziativa Dewey Rooms, nella quale il tema storico accomuna una pluralità di progetti incluse le sempre più diffuse escape room dal vivo, Colpo di Stato invita i giocatori a risolvere un “rebus avvolto in un mistero all’interno di un enigma“, per dirla attingendo alla citazione di Winston Churchill. Alcuni dei grandi misteri nazionali – dalle stragi impunite al caso Moro, fino al tentato “golpe Borghese” del 1970 – terranno occupati gli sfidanti in una appassionante gioco a colpi di osservazione, logica e deduzione, da risolvere anche collaborando insieme.
Facendo propri alcuni passaggi chiave della Prima Repubblica, il gioco prevede l’uso di 60 carte, per un totale di 22 enigmi, con 11 personaggi da scoprire. Paragonata dai suoi ideatori a “una vera e propria inchiesta giornalistica giocabile“, anziché a un classico card game, Colpo di Stato è l’esito della collaborazione attivata con i public historians Giulio Garlaschi e Riccardo Lichene, ai quali è stata affidata la ricerca preliminare.