A cinquant'anni dallo sbarco sulla Luna, il Fotostiftung Schweiz di Winterthur, a Zurigo, si interroga sulla sua rappresentazione fotografica con una collettiva al via questo fine settimana.
Sono opere di Edy Brunner, Joan Fontcuberta, Max Grüter, Daniela Keiser, James Nasmyth, Robert Pufleb & Nadine Schlieper, Luciano Rigolini, Lewis M. Rutherfurd, Bianca Salvo, Pierrick Sorin e Christian Waldvoge quelle scelte per la mostra Mondsüchtig Fotografische Erkundungen, che apre l’8 giugno in Svizzera, al Fotostiftung Schweiz.
In concomitanza con i 50 anni dall’allunaggio degli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, l’istituzione svizzera indaga come è cambiata la rappresentazione fotografica dell’unico satellite naturale della Terra, partendo dalla sua capacità di stimolare incessantemente l’immaginazione umana.
Nonostante solo 12 persone siano riuscite a mettere piede sulla Luna, il suo fascino resta infatti indiscusso. Furono addirittura oltre mezzo miliardo gli spettatori che assistettero, davanti agli schermi televisivi, al momento culminante della missione Apollo 11, considerato all’epoca come “il più grande evento simultaneo della storia“.
A quelle storiche riprese, trasmesse in tutto il mondo ad eccezione della Repubblica popolare cinese – dove lo sbarco sulla Luna non ha mai avuto luogo ufficialmente – seguirono numerose pubblicazioni cartacee: nel 1969, ad esempio, la rivista Life dedicò ben 7 prime pagine alle missioni sulla Luna.
“Mai prima nella storia dell’umanità un evento è stato seguito e vissuto con un interesse così appassionato; mai prima d’ora un’impresa umana ha innescato una tale esuberante effusione di entusiasmo“, scrisse la rivista Schweizer Illustrierte il 4 agosto 1969.
Svincolandosi da un approccio di tipo scientifico, la mostra esplora le molteplici modalità di “traduzione pittorica” di quell’esperienza, anche in considerazione delle conseguenze dello “shock” da essa generato.
Qual è il ruolo dell’uomo nell’Universo? Questa la domanda alla quale sembrano voler offrire risposte gli artisti in mostra. A una selezione di “opere storiche”, la rassegna – aperta fino al 6 ottobre prossimo – affianca interventi e installazioni di arte contemporanea.
[Immagine in apertura: Pierrick sur la Lune, 2018, holographic scene © Pierrick Sorin]