Ha preso il via poche ore fa la trentatreesima edizione della Ljubljana Biennial of Graphic Arts, curata dal collettivo artistico Slavs and Tatars. Riflettori puntati sulla satira come strumento usato dalla grafica per affrontare i grandi temi del presente.
C’è tempo fino al 29 ottobre per visitare una delle manifestazioni creative più antiche d’Europa, istituita in Slovenia nel 1955. Stiamo parlando della Ljubljana Biennial of Graphic Arts (MGLC), giunta alla 33esima edizione con il titolo Crack Up – Crack Down. Curata dal collettivo artistico Slavs and Tatars, la kermesse illumina la pratica creativa di personalità note ed emergenti, confermando la propria apertura alla novità e al desiderio di sperimentazione.
L’appuntamento di quest’anno si concentra sul tema della grafica non solo come medium ma soprattutto come strumento critico contemporaneo, che trova nell’ironia e nella satira degli strumenti imprescindibili. In particolar modo, la Biennale ripercorre la presenza trasversale di questi “strumenti” nella storia e nel contesto internazionale, mettendone in luce le peculiarità.
Oltre agli interventi delle celeberrime Nicole Wermers e Martine Gutierrez, la Biennale ospita una serie di nuovi lavori commissionati ad artisti del calibro di Lawrence Abu Hamdan, Pablo Bronstein, Marlie Mul, Woody De Othello, Endre Tót e Martina Vacheva. Offrendo una panoramica esaustiva sulla creatività internazionale.
[Immagine in apertura: photo by Jaka Babnik]