Sarà presentato alla Fondazione Sozzani di Milano, mercoledì 19 giugno, il graphic novel "Gerda Taro" di Sara Vivan. Edito da Contrasto, il volume include gli scatti sopravvissuti della fotografa tedesca, la cui opera è stata per oltre cinquant'anni "schiacciata" da quella del celebre compagno Robert Capa.
Gerda Taro è il titolo del primo graphic novel interamente scritto e disegnato dall’artista italiana Sara Vivan, classe 1971. Attiva da anni nel campo dell’illustrazione, con collaborazioni per Aspesi, Comme des Garçons, Blumarine e Alberto Biani, Vivan ha già pubblicato per Valentina Edizioni, Einaudi Ragazzi e San Paolo Edizioni.
Edito da Contrasto, questo nuovo volume non rappresenta soltanto un passaggio significativo della sua carriera. Permette, infatti, di ricostruire la vicenda biografica e il profilo artistico della fotografa tedesca Gerda Taro, rimasta per i 50 anni successivi alla sua prematura scomparsa in larga parte sconosciuta. Donna straordinariamente controcorrente, spirito libero e fotografa pionieristica, ha occupato a lungo una posizione di secondo piano, “schiacciata” dalla popolarità del suo compagno: Robert Capa, noto reporter di guerra e co-fondatore di Magnum Photos.
Eppure, nel corso della sua brevissima vita – è scomparsa nel 1937, non ancora 27enne -, Taro ha dimostrato talento e coraggio, scegliendo anche di documentare sul fronte la guerra civile spagnola, nel corso della quale ha perso la vita.
L’opera di Vivan – che sarà presentata mercoledì 19 giugno alla Fondazione Sozzani alla presenza della stessa autrice, di Renata Ferri, Paolo Bacilieri e Alessandra Mauro, direttore editoriale Contrasto – contribuisce dunque a raccontare la storia della fotografia del Novecento con uno sguardo più completo e inclusivo.
La pubblicazione include un attento testo critico di Rosa Carnevale, basato sulla prima biografia di Gerda di Irme Schaber, una cronologia e una selezione delle foto più celebri dell’artista tedesca.