La cultura classica è diventata fonte di ispirazione per l'artista pugliese Agostino Iacurci, che negli storici spazi di Palazzo Mosca - Musei Civici, nel centro pesarese, "dialoga" con il celebre trattato "De Architectura" di Vitruvio.
Con Agostino Iacurci. Tracing Vitruvio. Viaggio onirico tra le pagine del De Architectura, la rassegna appena inaugurata a Palazzo Mosca – Musei Civici, a Pesaro, prosegue il ciclo espositivo Mostre per Leonardo e per Raffaello, che coinvolge tre città delle Marche nel biennio 2019/2020.
Proprio come nel caso di Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari disegni del Codice Atlantico, in corso a Fano, anche la nuova mostra è stata infatti promossa nell’ambito delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci – che ricorrono nel 2019 – e di Raffaello Sanzio, in programma nel 2020.
Curato da Marcello Smarrelli con la consulenza scientifica di Brunella Paolini, e visitabile fino al 13 ottobre, il progetto espositivo propone un inedito “confronto – incontro” tra l’artista Agostino Iacurci – classe 1986, noto per i suoi monumentali dipinti murali realizzati nello spazio pubblico – e Marco Vitruvio Pollione, architetto e scrittore dell’antica Roma al quale si deve la stesura del celebre trattato De Architectura, avvenuta nella seconda metà del I secolo a.C.
Negli spazi della seda espositiva pesarese, i visitatori incontrano le opere tridimensionali e pittoriche dal carattere fortemente scenografico appositamente progettate per l’occasione da Iacurci, insieme alle 10 diverse edizioni del De Architectura provenienti dalla Biblioteca Oliveriana, importante istituzione attiva nel territorio. Nell’intervento messo a punto dall’artista, si possono identificare le forme e le creazioni vitruviane, ma in una speciale rielaborazione all’insegna di un “linguaggio pittorico caleidoscopico e surreale“. Colori forti e brillati finiscono così per “liberare l’antichità classica dall’etereo candore e dall’aura di olimpico equilibrio che il Neoclassicismo ci ha tramandato; restituendoci l’immagine di un’architettura nata da un popolo mediterraneo, fortemente legata al colore, alla luce, sempre in costante tensione tra l’apollineo e il dionisiaco, tra ragione e sentimento.”
[Immagine in apertura: exhibition view, photo by Lorenzo Palmieri]