Provengono dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma i 42 disegni esposti per tutta l'estate a Firenze, in occasione di un'importante mostra dedicata al disegno tra Ottocento e Novecento.
Curata da Saretto Cincinelli e Stefano Marson, Nel Novecento. Da Modigliani a Schiele da De Chirico a Licini è uno degli appuntamenti che compone la robusta offerta espositiva estiva del Museo Novecento di Firenze.
Visitabile fino al 17 ottobre prossimo, la mostra è l’esito della collaborazione tra l’istituzione toscana e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla quale proviene la porzione più rilevante delle opere esposte. Si tratta di 42 disegni appartenenti alla raccolta grafica del museo capitolino, che in questo specifico ambito può vantare un patrimonio di circa 13mila fogli tra disegni, stampe e incisioni, realizzati da artisti – italiani e stranieri – nel corso dell’Ottocento e del Novecento.
La selezione condotta dal duo curatoriale tiene in considerazione le “linee guida” della collezione dell’ingegnere Alberto Della Ragione, conservata presso il Museo Novecento di Firenze, e attiva con quest’ultima una serie di efficaci richiami storici e artistici.
Vengono quindi presentati disegni di Giorgio de Chirico, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Osvaldo Licini, Mario Mafai, Giorgio Morandi, Enrico Prampolini e Mario Sironi, ovvero alcuni degli artisti scelti da Della Ragione per la sua raccolta. Il percorso espositivo include quattro disegni di Telemaco Signorini, a memoria dell’iniziale interesse dell’ingegnere verso la pittura dei Macchiaioli – salvo poi rivendere le opere di Signorini, di Giovanni Fattori e Silvestro Lega acquistate -, tre preziosi disegni di Amedeo Modigliani e un disegno di Oscar Kocoschka.
La presenza di quest’ultimo, al di là del fatto di sottolineare la curiosità nutrita da Della Ragione verso l’artista e nei riguardi dell’Espressionismo tedesco, consente di ricostruire un’interessante pagina di storia dell’arte, lungo l’asse “Firenze e Roma”. Nel 1965 Palma Bucarelli, allora direttrice della Galleria Nazionale, curò la storica mostra sull’Espressionismo allestita a Palazzo Strozzi, svoltasi parallelamente alla XXVII edizione del Maggio Musicale Fiorentino, dedicato quell’anno da Roman Vlad a musica e teatro espressionista. In quell’occasione conobbe il pittore Emanuel Fohn e sua moglie Sofie. I coniugi avevano acquistato – e di fatto, salvato dal possibile oblio, dopo la Mostra dell’arte degenerata di Monaco di Baviera del 1937 – opere degli artisti più rappresentativi di quella corrente. Nel 1967, dunque due anni dopo l’incontro fiorentino con Bucarelli, alcuni di quei lavori vennero donati da Sofie Fohn alla Galleria Nazionale.
La rassegna ricorda l’episodio, presentando l’Espressionismo anche attraverso i disegni di George Grosz e Ludwig Kirchner, che insieme alla già citata opera di Kocoschka furono requisiti per mano nazista da importanti musei tedeschi, per poi essere acquistati dalla coppia.