Poeta e fotografo oltre che pittore, l'artista cinese Han Yuchen presenta la sua prima personale in Italia nella storica cornice di Palazzo Medici Riccardi. Attraverso la sua pittura a olio materica, composta da piccole e decise pennellate, rivela la sua profonda conoscenza delle montagne e delle vallate del Tibet.
“I tibetani sono gente modesta e tenace. I loro occhi sono pieni di gentilezza… La bellezza del Tibet sta proprio nella sua gente che vive felicemente e in maniera pacifica, ma in maniera intensa e passionale. La loro felicità mi commuove, per cui attraverso la mia arte cerco di portare altra gioia alle persone“. A raccontarlo è l’artista Han Yuchen, protagonista a Firenze della personale Il regno della purezza. Il Tibet nella pittura di Han Yuchen, appena inaugurata a Palazzo Medici Riccardi.
Curata da Cristina Acidini e ideata di Xiuzhong Zhang, la mostra propone 24 opere eseguite con la pittura a olio, tecnica occidentale che l’autore conosce al pari della pittura d’inchiostri su carta e dell’antica calligrafia orientale.
Cuore del percorso espositivo è il racconto delle spettacolari terre tibetane, alla cui esplorazione Han Yuchen si è dedicato con continuità nell’ultimo decennio, in estate e in inverno: ha attraverso questi luoghi, vivendo in tende e fermandosi con la gente del posto. Attraverso pennellate piccole, ma corpose e decise, l’artista dà vita a dipinti in cui restituisce tutto il fascino esercitato su di lui dal Tibet, nel cui candore riconosce quella peculiare “purezza” ribadita nel titolo del progetto espositivo.
Accompagnata da un catalogo edito da Mandragora, la personale è stata promossa da Zhong Art International, realtà che dal 2013 è attiva nella diffusione del patrimonio artistico italiano in Cina e a sostegno della conoscenza del patrimonio artistico cinese, sia tradizionale sia contemporaneo, nel nostro Paese.
Visitabile fino al 28 luglio, Il regno della purezza. Il Tibet nella pittura di Han Yuchen si riconnette al longevo interesse che lega la Toscana e il Tibet, in primis stimolato dalla figura dalla gesuita Ippolito Desideri – considerato “il primo tibetologo in Occidente” – che da Pistoia diede il via a varie spedizioni italiane in quella regione asiatica.
[Immagine in apertura: Han Yuchen, Sotto il sole, olio su tela, 2015]