Come avvenuto anche ad altre artiste, il profilo professionale di Eileen Gray è stato a lungo eclissato dagli uomini con cui si è intrecciato il suo destino. Scritta da Charlotte Malterre-Barthes e illustrata da Zosia Dzierzawska, l'opera "Eileen Gray: A House Under the Sun" riporta l'attenzione sulla progettista e sul contributo nella storia dell'architettura e del design mondiale.
Non si può raccontare la storia del Movimento Moderno escludendo Eileen Gray. Architetta e designer di origini irlandesi, la progettista fu artefice, tra le altre opere, della villa E-1027, realizzata a Roquebrune-Cap-Martin – lungo la costa meridionale della Francia – negli anni Venti del secolo scorso.
Con la sua caratteristica planimetria a L, il tetto piatto, le vetrate a nastro e gli arredi moderni, la dimora ospitò la stessa Gray e l’architetto rumeno Jean Badovici fino alla loro separazione, avvenuta nel 1933. Cinque anni più tardi, le candide pareti della dimora persero l’aspetto immacolato assegnato loro dalla progettista, accogliendo otto murales realizzati da Le Corbusier. Il Maestro del Movimento Moderno si fece ritrarre nudo durante la loro esecuzione: l’intero episodio non mancò di provocare l’irritazione di Gray.
Relegata per lungo tempo a un ruolo marginale nella storia dell’architettura, a un secolo dall’ultimazione della villa francese la progettista ha ispirato il graphic novel Eileen Gray: A House Under the Sun. L’autrice Charlotte Malterre-Barthes e l’illustratrice Zosia Dzierzawska ne ricostruiscono il profilo professionale, riassegnandole la posizione che merita. Pubblicato da Nobrow Press, il volume si sofferma anche sulla formazione e sugli anni parigini di Eileen Gray, raccontando perché l’intervento pittorico del noto architetto nella E-1027 – Le Corbusier morì nel 1965 nuotando proprio nei pressi della villa – andrebbe considerato come una “mancanza di comprensione di Badovici e Corbusier del lavoro di Gray e di ciò che stava cercando di ottenere con la E -1027“.
Ad affermarlo, nella prefazione del fumetto, è Jennifer Goff, curatrice della collezione Eileen Gray al National Museum of Ireland.