Intrapresa giovanissimo l'attività di collezionista, il marchese Campana diede vita a una raccolta straordinaria. Travolto dal dissesto finanziario, assistette alla confisca dei suoi beni, cui seguì la dispersione del patrimonio artistico finito anche in Francia, in Russa e nel Regno Unito. Una mostra ricostruisce questa vicenda, riunendo ben 700 pezzi.
Esito della collaborazione attivata tra il Musée du Louvre di Parigi e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, dopo il debutto nella capitale francese la mostra A Dream of Italy. The Marquis Campana Collection è ora visitabile nella prestigiosa istituzione russa.
Fino al 20 ottobre prossimo, il progetto espositivo ricostruisce il profilo del Marchese Giampietro Campana, che nell’arco della sua vita costituì una delle più rilevanti collezioni d’arte private dell’Ottocento. L’importanza della raccolta era dovuta alle sue dimensioni – circa 10mila gli elementi riuniti – nonché alla portata e all’altissima qualità dei pezzi che la costituivano: dalle terrecotte antiche ai vasi, dalle armi alle armature, dalle sculture classiche e rinascimentali ai dipinti.
Alterne, tuttavia, furono le vicende del marchese, che cadde in disgrazia dopo essere stato accusato di appropriazione indebita. Progressivamente prese avvio la dispersione della sua collezione, confluita nel Museo Campana tra i più ammirati dell’epoca a livello europeo, messa in vendita dallo Stato Pontificio. Ad acquisire i pezzi di maggiore pregio furono il Museo Imperiale Ermitage e il Louvre, quest’ultimo per volontà di Napoleone II; un’ulteriore porzione, di minore entità, finì invece a Londra, confluendo nei patrimoni del British Museum e del Victoria & Albert Museum.
Dalla sinergia sorta tra l’istituzione francese e quella russa ha preso forma un progetto che ha permesso, 160 anni dopo l’ultima volta, di ricostituire una importante selezione della collezione. Oltre a raccontare ascesa e declino del collezionista italiano, la mostra riunisce circa 700 opere. Si tratta di un corpus di lavori dal quale emerge il duplice interesse di Campana verso l’archeologia e l’arte antica e verso l’arte moderna, come testimoniano, tra gli altri pezzi, da un crocifisso dipinto eseguito da Giotto intorno al 1315/1320 e dal celebre Sarcofago degli Sposi, di età etrusca (in apertura d’articolo); dal dipinto raffigurante la Vergine con il bambini di Sandro Botticelli, a sculture in ceramica invetriata dei Della Robbia, solo per citare alcuni esempi.