Dalla collaborazione tra lo spazio torinese di CAMERA e il festival Fotografia Europea di Reggio Emilia nasce una doppia mostra, che mette a confronto il fotografo statunitense Larry Fink con un più giovane autore italiano, Jacopo Benassi. Ad accomunarli, un intenso interesse per il linguaggio fotografico, la rappresentazione dei corpi e la loro relazione con lo spazio che abitano.
Dal prossimo giovedì 18 luglio, e fino al 29 settembre, prende il via la programmazione estiva di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia a Torino. Walter Guadagnini cura per l’occasione due mostre, allestite in contemporanea all’interno della galleria principale. Oltre a essere accomunate dallo spazio espositivo, le due monografiche accostano due autori che, per quanto appartengano a generazioni e background formativi differenti, condividono l’interesse per il linguaggio fotografico, di cui indagano sfumature e utilizzi – anche potenziali – nella società dei nostri giorni.
I fotografi presentati per CAMERA DOPPIA – dall’idea, appunto, di far dialogare due diverse visioni all’interno dell’istituzione torinese – sono lo statunitense Larry Fink, classe 1941, e il ben più giovane italiano Jacopo Benassi.
La mostra dedicata al nostro connazionale si concentra sul progetto Crack, in cui il fotografo ha messo a confronto classicità e contemporaneità sul tema del corpo e del suo rapporto con lo spazio. Come ben spiegato da Guadagnini, “Crack è un atlante del corpo, elaborato tra gli estremi della plastica antica e della flagranza fisica contemporanea“.
Differente è invece l’impianto dell’esposizione incentrata sulla Unbridled Curiosity (così titola la mostra, “smodata curiosità”) di Larry Fink, di cui viene ripercorsa la produzione dagli anni Sessanta a oggi. Attraverso oltre 90 scatti, emerge nuovamente il tema del legame tra le persone, i corpi e i luoghi, stavolta grazie all’attitudine tipica di Fink di “mischiarsi ai contesti”. Come lui stesso ha affermato, “La mia vita è una cascata
di rivelazioni empatiche“, ovvero un costante – smodato, viene appunto da dire – tentativo di stabilire un’intimità sia sensuale sia intellettuale con i soggetti ritratti, catturarne l’anima e trasmetterla agli spettatori scavalcando ogni grado di separazione sociale: che siano i dimostranti che combattono le grandi battaglie civili, gli invitati ai party hollywoodiani o i pugili che si allenano in palestra, nulla sfugge all’occhio di Fink.
[Immagine in apertura: Elton John’s 60th Birthday Party, March 2007 © Larry Fink]