Una figura eclettica, capace di spaziare tra forme espressive e tecniche: il percorso artistico e professionale di Ugo Nespolo, autore della celebre scultura "Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare", è in mostra a Milano.
Primo fine settimana di apertura, a Milano, per Nespolo fuori dal coro, la mostra che ricostruisce il profilo di un autore dall’impronta eclettica, un autentico trasformista dei nostri tempi che nel corso della sua carriera ha dato prova di saper spaziare, con talento e creatività, tra ambiti e tecniche. Classe 1941, origini piemontesi, Nespolo è al centro di un progetto espositivo curato da Maurizio Ferraris per gli spazi dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale.
Promossa e prodotta dal Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale e Studio Nespolo e visitabile fino al 15 settembre, la monografica è stata articolata “come un viaggio”. Riunisce oltre 200 opere per dimostrare la capacità di questo autore di posizionarsi, come recita il titolo, “fuori dal coro”. Già protagonista di personali a New York, Tokyo, Londra, Seoul, Pechino, Mosca e in Sud America, in questa occasione Nespolo è raccontato da un percorso che prende avvio con i primi lavori degli anni Sessanta, considerati anticipatori del movimento dell’Arte Povera, alle cui prime mostre prese parte anche lui. Da questi assemblaggi, a base di vimini, formica, legno, colle, acciaio, ferro e carta, Nespolo è quindi passato ai distintivi puzzles, nei quali pezzi sagomati di legno danno vita a figure dai contorni irregolari e policrome. La sua capacità di muoversi tra i generi trova un diretto riflesso nella mostra milanese, che ricostruisce sia la sua grande passione cinematografica – confluita nell’esperienza del Cinema degli Artisti, con Mario Schifano, che nella serie di film ai quali presero parte anche i colleghi Enrico Baj, Lucio Fontana, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto e Alighiero Boetti -, sia il suo profondo interesse verso il design e l’arte applicata. Artista a tutto campo, fotografia inclusa, uomo di cultura e critico d’arte, Nespolo si è messo alla prova con successo anche nei settori dell’abbigliamento, dell’arredamento, della grafica pubblicitaria e del graphic design. Ha progettato copertine di libri e di dischi, manifesti per i Mondiali di Calcio e per il Giro d’Italia; ha ricoperto l’incarico di direttore artistico alla Richard Ginori, ha ideato fontane pubbliche e monumento, tazzine, servizi, orologi, persino accendini! Sua anche la grande scultura in acciaio dipinto che riproduce i versi Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare: da vent’anni è uno dei “soggetti” più fotografati sul lungomare di San Benedetto del Tronto, nelle Marche.
[Immagine in apertura: Ugo Nespolo, bozzetto per la scenografia dell’opera lirica Turandot]