Il Museo Nazionale del Cinema sta per inaugurare una imperdibile mostra sulla fisiognomica. Intrecciando discipline eterogenee e racconti che spaziano dalla pittura all’uso delle lanterne magiche fino agli emoji.
Da sempre lo studio del volto suscita l’interesse dell’uomo, racchiudendo un molteplice ventaglio di significati. Oggi questa materia di indagine è protagonista assoluta della mostra in arrivo al Museo del Cinema di Torino che, dal 17 luglio al 6 gennaio, accompagnerà il pubblico lungo un viaggio dal Cinquecento ai giorni nostri.
#FacceEmozioni. 1500-2020: dalla fisiognomica agli emoj prende le mosse dalla eccezionale raccolta sulla fisiognomica del Museo Nazionale del Cinema per poi dipanarsi attraverso maschere, dipinti e sistemi di riconoscimento facciale. Inaugurata nella giornata mondiale degli emoji, la mostra affronta un argomento antico, combinando arte, scienza, tecnologia e comunicazione.
Il percorso espositivo include i cataloghi di Giovan Battista Della Porta e Johann Caspar Lavater, lo studio dei volti del primo pittore del Re Sole, Charles Le Brun, i vetri per lanterna magica e gli emoji ‒ di cui si celebra la giornata mondiale proprio il 17 luglio – e un focus sulla tecnica del morphing e sui più avanzati software di face recognition. Nell’ambito della rassegna, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospiterà la mostra personale di Paolo Cirio, impegnato in una ricerca sulle tecniche di manipolazione informativa.
[Immagine in apertura: Vetri per lanterna magica dipinti a mano tratti dai disegni di Charles Le Brun. Italia, II metà del XVIII secolo. Collezione Museo Nazionale del Cinema]