Quale stile di vita conducevano gli abitanti di Pompei prima dell’eruzione che determinò la loro fine? La mostra allestita all’Ashmolean Museum di Oxford approfondisce un argomento di grande fascino.
Fino al 12 gennaio, i riflettori dell’Ashmolean Museum di Oxford sono puntati su Pompei. Merito della mostra Last supper in Pompeii, allestita con il supporto di Intesa Sanpaolo e incentrata sullo stile di vita condotto dagli abitanti della città fino al momento della terribile eruzione che, nel 79 d.C., la inghiottì seppellendola sotto la cenere.
E fu proprio la cenere a cristallizzare attività e oggetti, insieme ai corpi che, sino a poche ore prima del cataclisma, abitavano l’ormai leggendaria Pompei. I circa 300 reperti esposti a Oxford descrivono nel dettaglio le abitudini alimentari dell’epoca, complice il ritrovamento di utensili da cucina e anche di residui di cibo carbonizzati, giunti così fino a noi.
La rassegna approfondisce anche le influenze esercitate dalle altre culture sullo stile di vita dei romani, che seppero assorbire usi e costumi dei popoli mediterranei con cui entrarono in contatto. A loro volta alimenti come olive e frutti di mare iniziarono a essere conosciuti ben oltre i confini nostrani, a riprova della grande attenzione riservata alla sfera del cibo fin dalle epoche più antiche.
[Immagine in apertura: Natura morta con galletto che becca fichi, pere e melograni, 45-79 d.C., Casa dei Casti Amanti, Pompei, Parco Archeologico di Pompei]