Cosa ci accomuna agli abitanti delle palafitte che 4000 anni fa erano presenti nell'arco alpino? Per scoprirlo si possono visitare l'area archeologica del Lago di Ledro, in Trentino-Alto Adige, e il suo museo, che ha riaperto la propria sede da qualche giorno con un allestimento profondamente rinnovato.
Con il nuovo progetto museografico sviluppato per il Museo delle Palafitte sul Lago di Ledro (nell’immagine in apertura), in provincia di Trento, i visitatori che vorranno conoscere il passato remoto di questa zona dell’Italia potranno contare su strumenti e dispositivi più chiari e innovativi. Sede territoriale del MUSE ‒ Museo delle Scienze, il museo ha riaperto nei giorni scorsi la propria sede, rivelando le importanti novità esito dell’investimento sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento.
Appartengono alla sua collezione i reperti, risalenti all’età del Bronzo, rinvenuti nel corso di novant’anni di ricerche tra i resti del villaggio palafitticolo sulle sponde del Lago di Ledro, tra i più importanti dell’arco alpino. Profondamente rinnovato, il nuovo allestimento si snoda tra quattro aree tematiche, segue un’impostazione concettuale “dal macro al micro” e analizza l’entità del “fenomeno palafitte” in una scala anche europea. Per rendere più concreta l’immersione nella vita delle persone che, 4000 anni fa, vivevano in questo tipo di edifici, all’esterno della struttura museale sono state ricostruite quattro capanne. Dotate di arredi e suppellettili, consentono di comprendere com’era la vita quotidiana preistorica, alla ricerca delle inevitabili differenze, ma anche delle analogie con la contemporaneità.
Completa il percorso museale il cubo vetrato denominato QBO: al suo interno si terranno attività educative, eventi, spettacoli, mostre temporanee e sarà possibile godere di un punto di vista privilegiato sul lago e sull’area archeologica. Quest’ultima venne alla luce novanta anni fa, quando la nuova centrale idroelettrica di Riva del Garda iniziò a prelevare acqua dal Lago di Ledro, provocandone l’abbassamento parziale del livello. I primi degli oltre 10mila pali rinvenuti nei decenni diedero impulso alla nascita del Museo delle Palafitte.
Ad accompagnare la riapertura dell’istituzione una grande festa che si è svolta lo scorso weekend; tra gli appuntamenti promessi anche la Log boat Regatta UNESCO, una sfida a colpi di remi, su canoe scavate nel legno, fra le rappresentanze dei sei Paesi iscritti nel sito Palafitte preistoriche dell’arco alpino, del quale fanno parte 111 insediamenti, databili dal 5000 al 500 a.C., ubicati sulle rive di laghi o di fiumi in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia.