Fino al 22 settembre, il CAPC musée d’art contemporain de Bordeaux accoglie tre interventi dell'artista newyorkese, classe 1983. Stimolando una riflessione sulle conseguenze - non soltanto per gli esseri umani - del cambiamento climatico e dell'avanzata delle tecnologie nella nostra epoca.
Con alle spalle una formazione universitaria presso il Williams College e un master in arti visive alla School of the Art Institute di Chicago, l’artista statunitense Ben Thorp Brown è stato selezionato per la seconda esperienza del programma Satellite 2019. Su invito della curatrice Laura Herman, l’autore espone in queste settimane alcuni suoi nuovi lavori a Bordeaux, in Francia. The Arcadia Center – questo il titolo del progetto espositivo presentato negli spazi del CAPC musée d’art contemporain de Bordeaux – si snoda secondo tre distinti “capitoli”, unificati dalla volontà di Thorp Brown di riconsiderare il ruolo dell’empatia, intendola “come un’abilità critica e un’espressione della nostra sensibilità rispetto agli spazi che occupiamo“.
Il percorso include la pièce sonora Exercise, la scultura Shrine e il video Cura, appositamente prodotto per la mostra. Realizzata in vetro e rose di Gerico, Shrine evoca sia la fragilità della vita organica, sia il suo potenziale di sopravvivenza.
Protagonista del video è una tartaruga e, tra gli spazi, si può identificare la VDL Research House II progettata dall’architetto Dion Neutra e costruita a Los Angeles.
Concentrandosi sull’interazione tra forze individuali e ambientali, la mostra intende sollecitare il ricorso all’immaginazione empatica, ovvero alla capacità di legarsi emotivamente con un luogo e di riconnettersi con altri soggetti, con gli animali e il resto del mondo naturale.
[Immagine in apertura: Ben Thorp Brown, Cura, 2019, video still, courtesy CAPC musée d’art contemporain de Bordeaux]