Manca poco alla 17esima edizione del festival londinese dedicato al design e all'architettura. Tra gli eventi ufficiali anche l'installazione temporanea di Camille Walala, che trasformerà una delle strade di Londra in un salotto multicolore.
Londra si prepara a ospitare il meglio del design mondiale. È infatti in arrivo il London Design Festival, la manifestazione che, dal 14 al 22 settembre, “occuperà” alcuni degli spazi più amati della capitale britannica con gli interventi di architetti e creativi tra i più importanti in circolazione. Oltre 400 gli appuntamenti in programma, tra mostre e progetti site specific che coinvolgeranno location diverse del territorio cittadino.
Tra gli “special project” in calendario, anche un nuovo intervento pubblico di Camille Walala, la giovane designer francese conosciuta per il suo stile coloratissimo e di impatto. A partire dai primi murales per le strade di Shoreditch, il quartiere “cool” di Londra dove la Walala vive e lavora, il nome dell’artista è esploso arrivando a trasformare interi palazzi e collaborando alle campagne pubblicitarie dei brand di moda più acclamati. Che si tratti di design o street art, lo stile di Camille Walala resta unico e riconoscibile: pattern eccentrici, composizioni variopinte e un gusto estremamente grafico che non mancherà di colpire anche in questa diciassettesima edizione del festival londinese.
Il suo progetto Walala Lounge (nell’immagine in apertura, courtesy Camille Walala) – commissionato dal colosso immobiliare Grosvenor Britain & Ireland – prenderà forma lungo la South Molton Street di Londra, trasformando la strada in una sorta di “salotto urbano”. L’intervento consisterà nell’installazione di dieci grandi panchine in acciaio colorate, corredate da un allestimento floreale e bandiere di grandi dimensioni lasciate sventolare nei 200 metri di percorso pedonale. L’obiettivo? Dar vita a un corridoio multicolore in grado di suscitare gioia e offrire occasioni di pausa e ristoro ai passanti, lungo una delle strade più frequentate della capitale britannica.