Aliano, la città in provincia di Matera narrata da Carlo Levi nel suo "Cristo si è fermato a Eboli", ospita l'ottava edizione de "La luna e i calanchi". Un festival che racconta il territorio lucano, con tanti ospiti d'eccezione.
Nel 1935 Carlo Levi fu condannato al confino per sospetta attività contro il regime fascista. Pittore e narratore tra i più significativi dello scorso secolo, Levi – nato a Torino nel 1902 – fu esiliato in primo luogo a Grassano, in Basilicata. Tuttavia, non essendo considerato il paese sufficientemente sicuro per la vicinanza dello scalo ferroviario, lo scrittore fu trasferito ad Aliano, un borgo in provincia di Matera pressoché inaccessibile a quel tempo. Qui l’autore trascorse trascorse pochi mesi, entrando per la prima volta in contatto con la cruda realtà meridionale. Di questo piccolo paese e delle sue persone, Levi scrisse nel suo libro più celebre: Cristo si è fermato a Eboli.
Proprio ad Aliano, a ottant’anni di distanza da quei racconti, sta per rinnovarsi l’appuntamento con un festival speciale. È La luna e i calanchi, un’occasione di incontro collettivo in cui arte, musica e letteratura convivono per dar voce a una testimonianza corale sulle tensioni – artistiche e sociali – del nostro presente. Ideata dal poeta Franco Arminio e giunta alla sua ottava edizione, la manifestazione – che avrà luogo dal 21 al 25 agosto – raccoglie nomi noti della cultura nazionale, chiamati al dialogo col territorio lucano.
Tanti gli ospiti, coinvolti in performance che avranno luogo in suggestive zone della cittadina: dal concerto all’alba di Antonella Ruggiero alle riflessioni sulla letteratura di Donatella Di Pietrantonio e di Filippo La Porta; dallo scambio musicale e poetico tra Franco Arminio e Brunori Sas alle letture di Andrea Melis e Cheikh Tidiane Gaye. Una grande “festa di paese” lunga cinque giorni, con ospiti d’eccezione, e il paesaggio al centro.
[Immagine in apertura: La luna e i calanchi, edizione 2018, Photo Giuseppe Formiglio