Sono ben tre le sedi che ospitano "Warhol – L'alchimista degli anni Sessanta", la mostra che esplora la ricerca del celebre artista statunitense in terra pugliese. Un percorso in 140 opere, che coinvolge le città di Martina Franca, Mesagne e Ostuni.
Dopo il successo dello scorso anno, con l’esperienza di Picasso – L’altra metà del cielo, un nuovo evento artistico sta animando l’estate pugliese. Si tratta di Warhol – L’alchimista degli anni Sessanta, un progetto espositivo diffuso che pone al centro la ricerca creativa del padre della Pop Art.
Curata da Maurizio Vanni, la mostra propone un corpus di 140 opere, distribuite in tre sedi espositive di altrettante città pugliesi: il Palazzo Ducale di Martina Franca (Taranto), il Castello Normanno Svevo di Mesagne (Brindisi) e il Palazzo Tanzarella di Ostuni (Brindisi). Aperta fino al 9 dicembre, illustra gli aspetti salienti della ricerca di Warhol, indagandoli in modo congiunto negli spazi inclusi nel circuito.
Nel complesso il percorso espositivo è suddiviso in sei capitoli, ognuno dei quali esplora un ambito della produzione di Warhol. Dalla sezione sul consumismo, con la presenza di serigrafie dedicate agli oggetti d’uso quotidiano, si passa a quella che indaga il rapporto tra Andy Warhol e la musica, tra copertine di dischi realizzate dall’artista e documentazioni sulle varie collaborazioni musicali. E poi, ancora, i ritratti delle celebrità, ovvero i Miti oltre il tempo, come Jacqueline Kennedy e Marilyn Monroe (nell’immagine di apertura: dettaglio di Marilyn Monroe, After Andy Warhol, “This is not ny me”, 1970. Courtesy mostra diffusa Warhol. L’alchimista degli anni Sessanta), fino ad arrivare alle stampe più eccentriche. Conclude il percorso la sezione dedicata all’influenza di Warhol sull’arte pugliese, con una selezione di artisti “locali” ispirati dall’autore statunitense o legati a lui da tematiche affini. Tra loro anche Pino Pascali, il cui lavoro è documentato da una serie di disegni realizzati per il Carosello negli anni Sessanta.