Al Museo Piermaria Rossi di Berceto, oltre novanta scatti ripercorrono il legame tra Pier Paolo Pasolini e le donne. Sullo sfondo di amori, amicizie e rapporti familiari.
L’attività intellettuale di Pasolini è stata eclettica come poche. Provocatorio e lucido, il suo pensiero ebbe un obiettivo costante: sfidare la morale dominante, per far crescere la società italiana al di là degli stereotipi sociali e di genere. La mostra in corso al Museo Piermaria Rossi di Berceto, in provincia di Parma, indaga un aspetto che certamente influenzò la statura poetica e civile di Pasolini: la sua vicinanza al mondo femminile.
Pasolini e le donne, questo il titolo del progetto curato da Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi, dà spazio a un denso corpus di fotografie provenienti dalla collezione privata di Garrera. Un progetto promosso dall’Associazione Culturale Sentieri dell’Arte, con il patrocinio del Comune di Berceto, Borghi Autentici e Regione Emilia Romagna.
L’esposizione include oltre novanta scatti originali, lettere e documenti di varia natura che ripropongono lo speciale rapporto tra l’intellettuale nato a Bologna nel 1922 e alcune tra le donne-simbolo della nostra storia nazionale; attrici, cantanti e scrittrici che hanno incrociato la loro biografia a quella dell’intellettuale, finendo per lasciarci un segno ed essendone a loro volta segnate.
Tra di loro Susanna Colussi, mamma di Pier Paolo, Silvana Mauri, Elsa Morante, Anna Magnani. E poi ancora Oriana Fallaci, Amelia Rosselli e Maria Callas, conosciuta da Pasolini sul set di Medea, unita poi allo scrittore da un legame profondo. Un percorso fotografico intimo e iconico, in scena fino al 15 settembre.
[Immagine in apertura: Pasolini e la madre Susanna, photo Vittorio La Verde, copyright Gerardo Martorelli]