In programma dal 25 agosto al 7 settembre 2019, la 52esima edizione della rassegna umbra, che ogni anno si dedica all’esplorazione della cultura di una particolare nazione, punta i riflettori sulla Cina.
A pochi anni di distanza dall’edizione tutta dedicata all’Armenia, il Festival delle Nazioni esce di nuovo dall’Europa per rendere omaggio alla Repubblica Popolare Cinese, in occasione del settantesimo anniversario della sua nascita. In programma da domenica 25 agosto a sabato 7 settembre 2019, la 52esima edizione della rassegna musicale umbra, che si rivolge ogni anno all’esplorazione delle esperienze artistiche di una particolare nazione, proporrà a Città di Castello e in alcuni dei più bei borghi dell’Alta Valle del Tevere un programma ricchissimo di concerti, spettacoli ed eventi all’insegna di un “comune denominatore”: la Cina.
L’omaggio alla Repubblica Popolare Cinese sarà un viaggio musicale dalla Pechino antica fino al panorama contemporaneo cinese ed europeo, impreziosito da artisti affermati e talenti emergenti, oltre che da produzioni inedite. Due i complessi orchestrali attesi in Umbria: la Shenzhen Symphony Orchestra (nell’immagine in apertura: Courtesy Festival delle Nazioni), diretta da Lin Daye, e l’Orchestra della Toscana guidata da Hong Yin, solisti al pianoforte Jieni Wan e Francesco Libetta.
Nell’ambito dei gruppi cameristici, spicca la prestigiosa presenza della European Chinese Chamber Orchestra, che aprirà il Festival delle Nazioni; sul fronte dei linguaggi contemporanei, è molto attesa l’esibizione del compositore e pianista jazz Stefano Bollani. Il noto musicista salirà sul palco con un ensemble formato dal sassofonista Daniele Sepe, dal clarinettista Nico Gori e dal batterista Bernardo Guerra, nel progetto Napoli Trip: insieme proporranno musiche, tra gli altri, di Pino Daniele.
Anche il concerto dedicato al grande compositore di musica contemporanea Salvatore Sciarrino, con l’Ensemble Suono Giallo e il flautista Matteo Cesari, sarà un appuntamento irrinunciabile: il programma prevede, infatti, la prima esecuzione assoluta di una composizione per flauto, affidata all’interpretazione di Andrea Biagini.