Un caleidoscopio di installazioni, incontri, iniziative, destinati non solo a un pubblico di specialisti, anima Londra fino al 22 settembre, grazie alla nuova edizione del London Design Festival.
Nella densissima geografia europea degli appuntamenti autunnali dedicati al design e all’architettura, il London Design Festival ha progressivamente conquistato una posizione di primo piano. Un’ascesa certamente legata alla “naturale” attrattività di Londra, alla quale hanno però contribuito anche la capillare diffusione delle iniziative, il coinvolgimento di istituzioni culturali di riconosciuto rilievo – dal Victoria & Albert Museum al Design Museum ‒ e la partecipazione di autorevoli figure del settore, spesso chiamate a misurarsi con gli spazi pubblici urbani.
In programma fino al 22 settembre, la XVII edizione del London Design Festival prosegue nel solco della mission che ha ispirato l’evento, fin dalla sua genesi: celebrare e promuovere Londra come capitale mondiale del design e porta d’accesso alla comunità internazionale del design. Ancora una volta, il “centro nevralgico” della kermesse sarà il V&A. Weaving into Lightness è il titolo dell’installazione progettata dall’architetto giapponese Kengo Kuma che inserisce, nello specchio d’acqua del John Madejski Garden all’esterno del museo, una sinuosa struttura. Evocativa di un bozzolo o di un nido, è stata realizzata intrecciando anelli di bambù e fibra di carbonio (nell’immagine in apertura, courtesy of Kengo Kuma). Ripensare il sistema globale della plastica è il dichiarato obiettivo di Sea Things, il progetto temporaneo, selezionato per “trasformare” l’ingresso su Cromwell Road, messo a punto da Sam Jacob.
Estendendo la visione alle numerose altre sedi incluse nel circuito del LDF, oltre all’attesissimo “salotto urbano” di Camille Walala, si segnalano la giocosa installazione site specific del designer italiano Martino Gamper, negli spazi del Coal Drops Yard; la speciale celebrazione dei cento anni dalla fondazione del Bauhaus al Design Museum; l’originale “invito a sedersi” avanzato dal progetto Please Be Seated, firmato da Paul Cocksedge; VOID, l’installazione spaziale multisensoriale, progettata da Dan Tobin Smith e The Experience Machine, che “andrà in scena” al Collins Theatre di Islington.
A Tom Dixon, Vivienne Westwood, Daniel Charny e Ross Atkin saranno assegnate le London Design Medals; il riconoscimento annuale conferma la propria vocazione, riunendo figure già affermate e designer emergenti.