A Milano, le Gallerie d’Italia in Piazza della Scala accolgono la mostra "Piero Dorazio. Forma e colore", che analizza le diverse fasi della parabola artistica del pittore italiano.
Per un intero mese, a Milano, sarà possibile ripercorrere le diverse stagioni della pittura di Piero Dorazio. L’occasione è la nuova mostra ospitata dalle Gallerie d’Italia, esito della collaborazione con l’archivio del noto artista italiano.
Piero Dorazio. Forma e colore, questo il titolo del progetto espositivo, consente di ammirare il nucleo di opere del pittore appartenente alle collezioni Intesa Sanpaolo. Si tratta di oltre venti opere dalle quali emerge la peculiare attitudine di Dorazio nello studio del colore, inteso come un “elemento compositivo primario“.
Scomparso a Perugia nel 2005, in occasione della mostra milanese Dorazio viene studiato soprattutto in relazione ai lavori realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta: si tratta di un periodo in cui acquisisce maggiore consistenza l’idea della superficie come campo continuo. Risale, non a caso, al 1966 questo commento alla sua opera scritto da Giuseppe Ungaretti: “In quei suoi tessuti o meglio membrane, di natura uniforme, quasi monocroma e pure intrecciata di fili diversi di colore, di raggi di colore, s’aprono, dentro i fitti favi gli alveoli custodi di pupille pregne di luce, armati di pungiglioni di luce“.
Curata da Francesco Tedeschi e visitabile fino al 27 ottobre, Piero Dorazio. Forma e colore estende lo sguardo anche oltre quella “fatidica” fase, che ebbe tra i momenti più rilevanti la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1960 con una sala personale. Il percorso espositivo include infatti anche due opere risalenti agli anni Ottanta, dalle quali emerge l’assoluta centralità del colore e della luce nella sua pittura.
[Immagine in apertura: Piero Dorazio, Serpente, 1968, Collezione Intesa Sanpaolo]