Non solo termovalorizzatore: come fosse una montagna artificiale, l'appena inaugurato Copenhill dispone di una copertura attrezzata utilizzabile anche per lo sport all'aria aperta o per il tempo libero. Accade a Copenaghen, che punta a diventare la prima città a emissioni zero del mondo entro il 2025.
Per quanti hanno già visitato la mostra FORMGIVING – An Architectural Future History from Big Bang to Singularity, in corso al Danish Architecture Centre di Copenaghen fino al 5 gennaio 2020, non ha bisogno di presentazioni. Per tutti gli altri, apprendere che nella capitale danese un enorme impianto di termovalorizzazione è (anche) un centro ricreativo e un polo per l’educazione ambientale rappresenterà, probabilmente, una sorprendente scoperta.
Vincitore del concorso indetto nel 2011, lo studio di architettura BIG ‒ Bjarke Ingels Group, insieme ai partner SLA, AKT, Lüchinger + Meyer, MOE e Rambøll, ha concepito l’Amager Resource Center di Copenaghen, per tutti CopenHill, come un’infrastruttura pubblica in grado di assolvere a una pluralità di funzioni. Essenzialmente è un termovalorizzatore, ma la sua copertura, contraddistinta da una profonda curvatura e da un notevole dislivello, è stata progettata per essere sormontata da una pista da sci e da un percorso escursionistico nel verde, oltre che per ospitare una parete per l’arrampicata e altri servizi per la collettività.
Copenaghen, che punta a diventare la prima città a emissioni zero del mondo entro il 2025, ha così scelto di dotarsi di una struttura che punta a ispirare “una nuova generazione di impianti di termovalorizzazione, che è sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale“, nello stesso tempo in grado di ridefinire “il rapporto tra produzione e ricreazione, tra infrastruttura energetica e infrastruttura sociale, tra fabbrica e città“, come ha sottolineato David Zahle, partner dello studio BIG. Per Bjarke Ingels, fondatore e direttore creativo di BIG, “CopenHill è una palese espressione architettonica di qualcosa che altrimenti sarebbe rimasto invisibile. (…) Come centrale elettrica, CopenHill è così pulita che siamo riusciti a trasformare la sua massa edilizia nel fondamento della vita sociale della città: la sua facciata è scalabile, il suo tetto è percorribile e sulle sue pendenze si può sciare. Un chiaro esempio di sostenibilità edonistica”.
[Immagine in apertura: BIG ‒ Bjarke Ingels Group, Copenhill. Photo by Rasmus Hjortshoj]