Il Bosco Verticale è nella lista dei grattacieli più iconici degli ultimi 50 anni

9 Ottobre 2019


Questo riconoscimento è prima di tutto un premio alla sperimentazione in architettura, in secondo luogo è un premio all’idea che la natura vivente possa diventare in futuro una componente essenziale dell’architettura e le foreste una componente essenziale delle nostre città“: con queste parole l’architetto Stefano Boeri, che con Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra ha progettato il Bosco Verticale di Milano, ha voluto commentare il nuovo riconoscimento assegnato alle due “torri verdi” di Porta Nuova.

Quattro anni dopo averlo premiato con il titolo di”grattacielo più bello del mondo“, il Council on Tall Buildings and Urban Habitat ha scelto di inserire il Bosco Verticale nella lista dei 50 grattacieli più iconici del mondo degli ultimi 50 anni. Si tratta dell’ennesimo successo per il complesso milanese, parte integrante del vasto piano di riqualificazione che ha anche portato alla nascita di BAM ‒ Biblioteca degli Alberi, su cui affaccia lo stesso Bosco Verticale.

Considerato “un modello per tutti gli edifici progettati successivamente che integrano l’elemento vegetale nel proprio corpo architettonico“, il Bosco Verticale è affiancato nella lista da edifici simbolo della storia dell’architettura del Novecento e dei primi due decenni del XXI secolo. Tra questi vale la pena citare: The Lloyd’s Building di Richard Rogers Partnership, a Londra; le Petronas Twin Towers progettate da Cesar Pelli & Associates nella capitale malesiana Kuala Lumpur; Marina Bay Sands Hotel Tower di Moshe Safdie and Associates, a Singapore, e Bank of China Tower di I.M. Pei & Partners, a Hong Kong. Presente anche il grattacielo Burj Khalifa di Skidmore, Owings and Merrill a Dubai, che, superando la soglia degli 829 metri, attualmente è anche “il più alto del mondo“.

[Immagine in apertura: (c) Boeri Studio, Vertical Forest. Photo Credit Dimitar Harizanov Milan, Italy]