A Piazza Venezia, nel cuore di Roma, Palazzo Bonaparte apre le proprie porte all'arte, ospitando la mostra inaugurale "Impressionisti Segreti". Per l'occasione sono esposti nella Capitale capolavori impressionisti appartenenti a importanti collezioni private del mondo. Fino all'8 marzo 2020.
È con la mostra Impressionisti Segreti che Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura, apre ufficialmente al pubblico. Dopo aver a lungo ospitato una residenza privata, l’edificio barocco situato in Piazza Venezia, a Roma, diventa una sede espositiva: come appuntamento inaugurale propone ai visitatori un viaggio tra i capolavori impressionisti di Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e di altri artisti ancora.
Le cinquanta opere selezionate dal duo curatoriale, composto da Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi, e da Claire Durand-Ruel, appartengono a importanti collezioni private. Riunite insieme, danno vita a un ritratto corale della Parigi fin de siècle, tra natura, dimensione urbana e volti dell’epoca. La vita quotidiana della capitale francese, infatti, è stata osservata e ritratta dai pittori della corrente impressionista, che furono testimoni della cruciale fase di passaggio verso la modernità. In quello stesso periodo, inoltre, Parigi era il fulcro per artisti, collezionisti e mercanti d’arte.
Anche il tema del paesaggio viene descritto nel percorso espositivo. Come noto, all’interno del gruppo impressionista, autori come Monet, Pissarro, Sisley e Guillaumin furono artefici di un profondo rinnovamento nella rappresentazione dei contesti naturali, da loro dipinti non più all’interno degli studi, ma all’aperto, immersi nella luce e nell’aria. Una modalità che trovò un immediato riflesso nel risultato finale, come testimoniato dalla vibrante restituzione degli effetti della luce e dalla frammentazione della pennellata.
Parallelamente Renoir scelse di percorrere un itinerario autonomo, dedicandosi soprattutto al genere della ritrattistica. Circa duemila furono i suoi ritratti, in particolare dedicati a donne e bambini, che oggi contribuiscono a restituire scene intime della società dell’epoca, spesso immortalata in interni borghesi o aristocratici. A sottolineare il peculiare connubio dell’epoca, sono state le curatrici che in un testo compreso nel catalogo associato alla mostra hanno evidenziato come in quella fase, “insieme agli impressionisti, si impone come gradino fondamentale nella carriera dei membri del gruppo una nuova categoria di sostenitori. A ciascun artista, il suo mecenate. Al nome di ciascun pittore corrisponde in effetti, almeno al principio, quello di uno o più collezionisti”. Una “sinergia” che Impressionisti segreti intende ricordare grazie agli importanti prestiti.
[Immagine in apertura: Camille Pissarro, Au bord de la Seine à Paris. Le Pont-Marie vu depuis le quai d’Anjou, 1875 circa. Olio su tela, 50×64 cm. Collezione Pérez Simón, Messico]