Materia e spirito, forma e trascendenza si incontrano nella sale del MAXXI di Roma, grazie alla collettiva “Della materia spirituale dell'arte”. Un progetto denso e coraggioso, per riflettere sui valori più profondi della pratica artistica.
Sceglie di mirare dritto al cuore di uno dei temi cruciali della riflessione sull’arte il MAXXI di Roma. Fino al prossimo 8 marzo, il museo capitolino ospita infatti Della materia spirituale dell’arte, una corposa e ragionata analisi sulle relazioni tra sfera religiosa e materia, tra ambizione ascetica e forma.
A suggerire il progetto una serie di interrogativi assoluti: che cosa significa, oggi, parlare di spirituale? Qual è lo spazio della spiritualità in un mondo dominato dalla cultura digitale e tecnologica? Esiste ancora un’esigenza spirituale alla base delle istanze dell’arte?
Tentano di dare risposta diciannove protagonisti della scena contemporanea, invitati da Bartolomeo Pietromarchi – curatore del progetto – a definire, attraverso la loro opera, una visione allo stesso tempo personale e collettiva sulla natura più intima e trascendente del “fare” artistico.
Dai lavori di Matilde Cassani, Enzo Cucchi e Jimmie Durham (Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2019) alle installazioni sonore di Hassan Khan e Kimsooja; dalle grandi opere bidimensionali di Victor Man, Francesco Clemente e Sean Scully alle fotografie dell’iraniana Shirin Neshat. Le opere in mostra (quasi tutte recenti) si alternano dialogando tra loro, suggerendo spunti di riflessione, invitando l’osservatore all’interno di uno percorso filosofico senza confini. Pensato per dar spazio a visioni multiple e trasversali sul tema, il tragitto espositivo conta inoltre su una preziosa selezione di reperti archeologici etruschi, romani e di produzione laziale, provenienti da quattro tra i principali musei archeologici della città: Musei Vaticani, Museo Nazionale Romano, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e Musei Capitolini.
Ponendo in relazione arte contemporanea e storia arcaica di Roma, la mostra si presenta più che mai aperta alle interpretazioni, ponendo il pubblico all’interno di un perimetro di ricerca complesso e stimolante. Ad affiancare il progetto, infine, un denso programma di talk con artisti e lectio magistralis con filosofi e pensatori del moderno. Tra i prossimi appuntamenti, l’incontro con lo scrittore e giornalista Corrado Augias, in calendario il 21 gennaio 2020.
[Immagine in apertura: Kimsooja, Mandala, 2003. Installazione audio a un canale e materiali vari (Canto Tibetano). Courtesy: l’artista, Collezione Paolo Vicentini, Milano e Galleria Raffaella Cortese, Milano]