Novità architettoniche ed espositive al Musée d'Art Moderne de Paris, che ha appena riaperto i battenti dopo un periodo di chiusura per lavori di restauro e ottimizzazione degli spazi interni.
Non è la prima volta che il Musée d’Art Moderne de Paris rinnova la propria sede. Con una collezione permanente di oltre 15.000 opere, acquisite anche attraverso lasciti e donazioni, il museo parigino è ospitato in un edificio risalente al 1937, sottoposto a lavori di restauro nel 1961, 1972, 1994 e 2006. Intrapreso nell’estate 2018, il più recente intervento si è appena concluso e ha riguardato in particolare la hall, il sistema degli accessi e il cortile esterno.
Condotto nel rispetto delle qualità architettoniche della struttura, che conserva elementi in stile Art Déco, il progetto coordinato da h2o Architects, in collaborazione con lo studio di architettura guidato da Chiara Alessio e con lo Studio GGSV, ha prodotto una complessiva ottimizzazione degli ambienti interni, con l’ampliamento di due sale espositive e vari miglioramenti nei servizi offerti ai visitatori. Ulteriori novità sono attese per la primavera 2020, quando è prevista la conclusione del recupero dei bassorilievi presenti attorno alla vasca d’acqua situata all’esterno.
Per celebrare la riapertura, il Musée d’Art Moderne de Paris, oltre al nuovo allestimento della collezione permanente, ospita due mostre temporanee. Visitabile fino al primo marzo 2020, La Fabrique du Geste è una monografica dedicata a Hans Hartung che riflette sulla centralità della sperimentazione nella produzione del pittore tedesco naturalizzato francese, a trent’anni dalla sua scomparsa. In You, works from the Lafayette Anticipations Collection i più recenti “orizzonti” dell’arte contemporanea vengono raccontati attraverso una selezione di opere, tra cui video, sculture e performance, appartenenti al fondo della famiglia Moulin ed esposte fino al 16 febbraio.
[Immagine in apertura: © h2o architectes, Studio GGSV. Photo Stéphane Chalmeau, dettaglio]