L'Opificio delle Pietre Dure ha recentemente ultimato il restauro della Pala di San Marco del Beato Angelico. La maestosa tavola si può ammirare nella Sala dell’Ospizio del Museo di San Marco, a Firenze.
Per rendere omaggio ai 150 anni della fondazione del Museo di San Marco, tra i più amati di Firenze, sono state promosse numerose iniziative di alto rilievo culturale. Dopo la recente presentazione del restauro del Giudizio Universale del Beato Angelico, un’altra opera del noto pittore italiano è stata riportata allo splendore di un tempo.
Si tratta della Pala di San Marco, oggetto di un restauro curato dall’Opificio delle Pietre Dure che ha permesso di ripristinare “i valori spaziali e lo splendore delle superfici pittoriche e delle mirabolanti dorature ai massimi livelli possibili, considerati i gravi danni subiti nel passato”, come evidenziato dal Direttore del Polo Museale della Toscana Stefano Casciu. Eseguita tra il 1438 e il 1443, per l’altare maggiore della chiesa di San Marco, l’opera era stata commissionata dai fratelli Cosimo e Lorenzo dei Medici. È considerata “un testo fondante della pittura del Rinascimento fiorentino”, secondo quanto sottolineato dallo stesso Casciu.
La presenza di problemi conservativi sia nel supporto ligneo, sia sulla superficie pittorica, ha reso particolarmente complesso il restauro. Tuttavia le difficoltà emerse sono state superate con l’adozione di “un progetto di ricerca con soluzioni innovative per entrambi gli aspetti, così da consentirci di conseguire non solo il restauro dell’opera, ma anche di avere messo a punto nuove metodiche di intervento”, come precisato dal Soprintendente dell’OPD Marco Ciatti. I visitatori possono ammirare l’opera nella Sala dell’Ospizio del Museo di San Marco, istituzione che conserva ulteriori capolavori del Beato Angelico, tra cui le sue opere su tavola e i suoi celebri affreschi per il convento domenicano.
[Immagine in apertura: Beato Angelico, Pala di San Marco, dopo il restauro. Photo courtesy Museo di San Marco, Firenze]