Il legame tra Vincent van Gogh e suo fratello Theo fu molto profondo, ma quali sono state le altre figure importanti nella vita dell'artista? Attraverso circa 90 pezzi, tra documenti e capolavori pittorici, la nuova mostra allestita all'Het Noordbrabants Museum fa luce su questo aspetto.
È un ritratto intimo e intenso quello che la mostra Van Gogh’s Inner Circle: Friends, Family, Models tratteggia della vita e dell’opera del celebre pittore olandese. Contrassegnata da fasi alterne, in bilico tra angoscia e speranza, l’esistenza di Vincent van Gogh ha da sempre sollecitato l’interesse degli studiosi e del pubblico. Il nuovo progetto espositivo dello Het Noordbrabants Museum, a Den Bosch, estende i confini di questa indagine.
Molto, infatti, è stato raccontato dello speciale rapporto dell’artista con il fratello Theo, una relazione alla quale la mostra dedica un focus: ma quali sono state le altre figure che hanno inciso nel percorso umano e professionale di Van Gogh? I circa 90 pezzi selezionati, tra dipinti, disegni, lettere e documenti, offriranno risposte a tale quesito, presentando gli esiti di una ricerca quanto mai approfondita, condotta nel “circolo più intimo dell’artista“, tra parenti, amici, colleghi, modelle e altri soggetti ancora.
Curata da Sjraar van Heugten, la mostra prova a scardinare i più radicati stereotipi che circondano l’immagine di Vincent van Gogh, illustrando come la storia abbia fin qui ristretto la narrazione a un’unica immagine: quella dell’artista tormentato, assediato dai problemi e dalle difficoltà. Grazie a importanti prestiti, concessi sia da istituzioni dei Paesi Bassi, come il Van Gogh Museum e il Kröller-Müller Museum, sia da soggetti internazionali e da collezionisti privati, a farsi strada sono nuovi spunti di analisi. Impiegando un criterio cronologico, la mostra esamina le diverse fasi della vita di Van Gogh passando in rassegna le tante persone che lo hanno conosciuto, frequentato, stimato.
Le amicizie con i colleghi Anthon van Rappard, Anton Mauve, Émile Bernard, Paul Gauguin, Henri de Toulouse-Lautrec e Paul Signac, così come le sue relazioni amorose, vengono documentate anche attraverso lettere e opere mai mostrate prima d’ora in pubblico: è il caso degli album da disegno di Van Gogh per Betsy Tersteeg, figlia del commerciante d’arte de L’Aja H.G. Tersteeg. Immancabili alcuni capolavori come Natura morta con Bibbia del 1885 o Madame Roulin che dondola la culla (La berceuse), concesso da The Art Institute of Chicago, e L’Arlesiana (Madame Ginoux), arrivato a Den Bosch dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
[Immagine in apertura: Vincent van Gogh, Autoritratto, estate 1887, Van Gogh Museum, Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation), dettaglio]