Creazione artistica, tutela, fenomeni naturali e comunità umana sono i poli tematici attorno ai quali ruota il documentario “ArtQuake – L’arte salvata”, premiato oltreoceano all’Arkhaios Film Festival e proiettato nei giorni a venire a Matera.
Sono molti gli sforzi da compiere per rinsaldare il legame tra uomo, natura e creazione artistica ogni volta che si verifica una catastrofe ambientale della portata di un terremoto. Prende le mosse da questo assunto il documentario ArtQuake – L’arte salvata, che si è recentemente aggiudicato l’Arkhaios Honorable Mention for Best Cultural Heritage Film all’Arkhaios Film Festival, negli Stati Uniti.
La rassegna, incentrata sulla promozione della conoscenza del passato e della disciplina archeologica attraverso i film documentari, ha premiato la pellicola riconoscendone il valore culturale. Da Amatrice al “bunker” di Spoleto e al Palazzo ducale di Sassuolo, dove sono conservate le opere in attesa di trovare di nuovo la loro più consona collocazione, all’indomani del sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016 e di quello in Emilia nel 2012, gli esempi che sottolineano la necessità di rispondere alle tragiche conseguenze dei terremoti sono molteplici.
Il documentario, inoltre, sarà proiettato a Matera venerdì 22 novembre, alle ore 20:30, in occasione della due giorni di incontri legati alla mostra Terrae Motus – una raccolta di scatti dedicati alle zone d’Italia colpite dal sisma durante gli ultimi decenni. La mostra è la naturale evoluzione del progetto non profit Lo Stato delle cose. Geografie e storie del doposisma, il primo osservatorio di fotografia sociale e documentaria sull’Italia vittima del terremoto.