Il Museo di Palazzo Cipolla a Roma ospita un'antologica in memoria di Corrado Cagli. Una mostra che ripercorre i maggiori cicli artistici del pittore e scultore marchigiano, voce tra le più eclettiche del XX secolo italiano.
A distanza di venti anni dalla personale nella galleria Archivio Arco Farnese, Corrado Cagli torna protagonista nella “sua” Roma ‒ città che lo vide ospite a più riprese in vita, fino alla scomparsa nel 1976. A segnare il rientro nella Capitale è la mostra Folgorazioni e Mutazioni, una retrospettiva che ripercorre i momenti iconici dell’artista attraverso un corpo di circa 200 opere selezionate.
Esposto al Museo di Palazzo Cipolla, l’ampio repertorio di lavori comprende disegni, dipinti, sculture, arazzi, grafiche e costumi teatrali; un ventaglio di tecniche e manufatti differenti, a dimostrazione della vivace indole creativa dell’autore anconetano, voce tra le più eclettiche e multiformi del primo Novecento italiano.
Allestito da Bruno Corà ‒ curatore del progetto in collaborazione con l’Archivio Cagli –, il percorso di visita passa dalle maioliche giovanili dell’artista alle tele a olio negli anni della Scuola Romana; dagli studi sulla quarta dimensione a quelli sul muralismo, restituendo un quadro completo dell’intero orizzonte creativo di Cagli. Tra le opere esposte – fino al 6 gennaio ‒, anche Orfeo incanta le belve, il monumentale disegno su cartone eseguito per la 21esima Biennale di Venezia del 1938.
[Immagine in apertura: Corrado Cagli, Lo scacciapensieri, 1950. Olio e smalto su carta intelata, 70 x 105 cm. Collezione privata, Londra]