A quarant'anni dalla scomparsa di Gio Ponti, il poliedrico architetto e designer viene omaggiato da un'importante retrospettiva, in otto sezioni, al via al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
C’è una “città pontiana mai vista” ad accogliere i visitatori che fino al 13 aprile 2020 oltrepasseranno la soglia del MAXXI di Roma in occasione della mostra Gio Ponti. Amare l’architettura. Allestita alla Galleria 5 del museo capitolino, la retrospettiva abbraccia l’intera carriera di una figura poliedrica, influente, unica nel panorama della storia dell’architettura italiana del Novecento. Quarant’anni dopo la sua scomparsa, l’architetto, designer, art director, scrittore, poeta e critico Gio Ponti continua infatti a essere un protagonista del dibattito architettonico non solo nazionale, grazie all’imponente eredità in tanti settori della progettazione.
Curata da Maristella Casciato e Fulvio Irace, con Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Francesca Zanella, nelle sue otto sezioni la retrospettiva intende gettare nuova luce sulla figura di Ponti. Sul fronte architettonico, in particolare, la mostra ne evidenzia la capacità di anticipare temi attualmente al centro della ricerca internazionale, tra cui il ruolo del verde come parte integrante della progettazione, l’aspirazione alla verticalità e alla leggerezza, mediante la smaterializzazione delle facciate, il desiderio di massima flessibilità degli spazi domestici.
Proprio con la sezione a essi dedicata, dal titolo Verso la casa esatta, prende avvio il percorso espositivo. Un itinerario in cui si susseguono materiali archivistici, modelli originali, fotografie, libri, riviste e molti altri materiali proposti in un allestimento immersivo e fluido. All’evocazione della già citata “città pontiana” è affidata anche la conclusione della mostra, che nelle sezioni Apparizioni di grattacieli e Lo Spettacolo delle Città origina una forma di dialogo con l’iconica architettura del MAXXI di Zaha Hadid e con la città di Roma.
Per l’intero periodo di apertura della rassegna, tale ricostruzione a 360 gradi di Gio Ponti è affiancata da un programma di talk, lectio magistralis, proiezioni e lezioni. Ad aprire il calendario sarà la lectio magistralis del critico e storico dell’architettura, nonché co-curatore di Gio Ponti. Amare l’architettura, Fulvio Irace. Tra gli appuntamenti previsti, anche un ciclo di cinque lezioni, tra architettura e design, editoria e insegnamento, decorazione e scenografia, in calendario nei mesi di gennaio e febbraio.
[Immagine in apertura: interno della Casa Ponti in Via Dezza, Milano, 1956-57 © Gio Ponti Archives]