Da dicembre a Roma si potrà visitare il nuovo MIAC ‒ Museo italiano dell'audiovisivo e del cinema. Realizzato nell'edificio che un tempo ospitava il Laboratorio di Sviluppo e Stampa degli Studi di Cinecittà, sarà caratterizzato da un coinvolgente allestimento. Tra documenti d'epoca e installazioni.
Bisognerà attendere il prossimo mese di dicembre per mettere piede nel MIAC ‒ Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema, ovvero “il primo museo multimediale, interattivo e immersivo interamente dedicato al genere nella Capitale” che aprirà negli Studi di Cinecittà. Nell’attesa, grazie alla recente anteprima riservata alla stampa, si possono iniziare ad assaporare le atmosfere e le suggestioni di un luogo che si preannuncia senza eguali nel panorama culturale capitolino.
Promosso dal MiBACT e realizzato grazie al coinvolgimento di una serie di istituzioni, in primis Istituto Luce-Cinecittà, MIAC è curato dagli specialisti del settore Gianni Canova, Gabriele D’Autilia, Enrico Menduni e Roland Sejko. Occupa un’area di 1650 metri quadrati, all’interno del dismesso Laboratorio di Sviluppo e Stampa degli Studi di Cinecittà. L’allestimento, ideato, progettato e curato dal team di creativi NONE collective, si inserisce nell’edificio preesistente, oggetto dell’intervento curato dall’architetto Francesco Karrer, attraverso un coinvolgente itinerario in dodici ambienti principali.
Attori e Attrici; Storia; Lingua; Potere; Paesaggio; Eros; Commedia; Cibo; Musica; Maestri; Futuro sono i temi presi in esame lungo l’itinerario, presentati secondo un approccio dichiaratamente “immersivo, conoscitivo, emozionale e personale“. Materiali visivi e sonori, provenienti da fondi sterminati come quello dell’Istituto Luce, sono accompagnati da apparati testuali. In un susseguirsi di sensazionali installazioni, tra videoarte, interazione e linguaggi transmediali.
[Immagine in apertura: MIAC ‒ Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema, Sala Maestri. Photo credits Cristina Vatielli, NONE collective]