Al Castello Visconteo Sforzesco di Novara è in corso una grande retrospettiva sul Divisionismo. In mostra una selezione di oltre settanta dipinti, realizzati dai nomi di punta di questo movimento.
Si presenta come la più importante mostra dedicata al Divisionismo negli ultimi anni quella da poco inaugurata nella cornice del Castello Visconteo Sforzesco di Novara. Aperta fino al prossimo 5 aprile, Divisionismo. La rivoluzione della luce punta i riflettori su questo movimento tutto italiano, evidenziandone le evoluzioni e i protagonisti principali attraverso un percorso di oltre settanta capolavori.
Curata da Annie-Paule Quinsac, e suddivisa in otto capitoli tematici, la rassegna trova il suo punto di partenza nella prima sezione dedicata agli artisti della galleria milanese Grubicy, luogo cardine del movimento che proprio in Lombardia e in Piemonte trovò i suoi esiti più importanti. Tra gli autori in mostra in questo primo “episodio” del percorso espositivo Giovanni Segantini, Gaetano Previati e Giuseppe Pellizza da Volpedo ‒ nomi che da lì a breve si sarebbero confermati come i rappresentanti più eccellenti della corrente.
Ancora riflettori puntati su Milano nella seconda sezione del percorso, tutta in omaggio alla prima “uscita ufficiale del Divisionismo in Italia” alla Triennale di Brera del 1891, seguita da una selezione di opere specifiche, a volte raggruppate per autore – come nel focus dedicato a Pellizza da Volpedo – a volte per tematiche – come nella quinta sezione della mostra, mirata alla rappresentazione del tema della neve. In ognuno dei dipinti qui presentati spicca la caratteristica principale della poetica divisionista, caratterizzata dalla sostituzione della pennellata uniforme con una serie di numerosi puntini e linee, separati tra loro ma compatti se osservati a distanza.
Tra le tante opere esposte, un accenno particolare spetta infine alla Maternità, la grandiosa opera dipinta da Previati alla fine dell’Ottocento, e qui esposta – eccezionalmente in forma gratuita – al pianoterra del Castello. Un’opera che racchiude tutti gli stilemi del movimento, e che mai prima d’ora era stata presentata nella città di Novara.
[Immagine in apertura: Giovanni Segantini, All’ovile, 1892, olio su tela, 68 x 115 cm. Collezione privata]