"Ascending City" ed "Eyes of the City" sono le due principali sezioni espositive dell'ottava edizione di UABB – Urbanism and Architecture Bi-City Biennale of Hong Kong and Shenzhen, che aprirà al pubblico questo fine settimana e proseguirà fino all'8 marzo 2020.
È significativa la presenza italiana, in particolare sul fronte curatoriale, all’ottava edizione di UABB – Urbanism and Architecture Bi-City Biennale of Hong Kong and Shenzhen. “L’evento sull’architettura più visitato al mondo“, come viene considerato, aprirà al pubblico domenica 22 dicembre. Le mostre e gli appuntamenti in cartellone, dedicati quest’anno al tema delle Urban interactions, si susseguiranno per un intero trimestre, fino all’8 marzo.
Due le sezioni espositive principali dell’UABB, che si svolgeranno nella stazione dell’alta velocità di Futian, a Shenzhen, ovvero l’hub dal quale partono i treni che connettono la Cina continentale a Hong Kong, e nello Shenzhen Museum of Contemporary Art and Urban Planning.
Curata dall’accademico cinese Meng Jianmin e dal critico d’arte italiano Fabio Cavallucci, la mostra Ascending City chiama a raccolta architetti, professionisti dell’arte, del cinema e della musica nonché scrittori per delineare gli scenari, realistici e visionari, delle città del futuro. Tre le sottosezioni in cui è stato articolato il progetto – Empowering Citizens in Progressive Cities, Urban Alchemists e Daily Sci-Fi –, ciascuna corrispondente ad altrettante “opinioni prevalenti” rispetto al destino dei contesti urbani.
Esito di un percorso curatoriale definito “open”, Eyes of the City è stata coordinata dall’architetto e professore al MIT Carlo Ratti, affiancato da un team di accademici del Politecnico di Torino e della South China University of Technology. Tra gli studi selezionati per questa sezione di UABB figurano importanti realtà internazionali, tra cui Dominique Perrault Architecture, Atelier Bow-Wow, KAAN Architecten, Jeanne Gang, Thomas Heatherwick, Pininfarina e MVRDV. Proprio a quest’ultimo studio si deve la progettazione del sistema di scansione facciale, posizionato nei due info point della mostra. Si tratta di un’installazione perfettamente in linea con l’indagine avanzata dalla mostra, che, come ha anticipato Carlo Ratti, “in un momento in cui tecnologia urbana e riconoscimento facciale sono al centro di divisioni e conflitti, da Hong Kong a San Francisco, vuole fornire una riflessione critica“. Dotando i visitatori di stimoli e strumenti per costruirsi un’opinione.
[Immagine in apertura: UABB ‒ Urbanism and Architecture Bi-City Biennale of Hong Kong and Shenzhen 2019. Sub Hubs. A New Breed of Architectural Objects Dominique Perrault Architecture + DPA X]