Lucio Fontana e i suoi “colleghi” in mostra a Monfalcone

21 Dicembre 2019

Lucio Fontana, Concetto spaziale, teatrino, 1965-66, idropittura su tela, rosso e legno laccato rosso, 89 x 101 cm, collezione privata. STUDIO D’ARTE GR

In contemporanea alla grande mostra allestita negli spazi del Multimedia Art Museum di Mosca – prima retrospettiva russa per il maestro dello Spazialismo –, Lucio Fontana raddoppia e rilancia in quel di Monfalcone, in provincia di Gorizia. È qui che, fino al prossimo 2 marzo, l’artista italo-argentino noto per i suoi “squarci” su tela sarà protagonista di una retrospettiva, nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea della città.

Curata da Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, la rassegna – dal titolo Lucio Fontana e i mondi oltre la tela. Tra Oggetto e Pittura – porta in scena un corpus di oltre trenta capolavori tra dipinti, ceramiche e carte. Una selezione di opere diverse per tecnica e formato, proposte al pubblico con l’obiettivo di definire la complessità tematica e creativa dell’artista, tra i più rappresentativi del secondo Novecento europeo.

Incluse in un periodo cronologico compreso tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta, le opere puntano l’attenzione sulla progressiva e caratteristica tendenza di Fontana al superamento della superficie bidimensionale e all’esplorazione di mondi “altri”, sempre in bilico tra pulsioni spirituali e indagine sulla materia.

NON SOLO FONTANA

A completare il tracciato espositivo – di fianco a opere come Studio per concetto spaziale e un sublime “taglio bianco” del 1959 – anche una ricca serie di tele e sculture di maestri contemporanei e successivi a Fontana, che, attraverso la loro riflessione, diedero in qualche modo seguito alle suggestioni concettuali avviate dall’artista. Tra gli altri, Ettore Spalletti – a pochi mesi dalla sua scomparsa –, Gianni Colombo, Enrico Castellani, Roberto Crippa e Piero Manzoni.

[Immagine in apertura: Lucio Fontana, Concetto spaziale, teatrino, 1965-66,
idropittura su tela, rosso e legno laccato rosso, 89 x 101 cm, collezione privata. STUDIO D’ARTE GR]