A Verona, la grande mostra su Giacometti e la Parigi del primo Novecento

17 Dicembre 2019


Sembra una monografica, ma in fondo non lo è. Il grande omaggio ad Alberto Giacometti attualmente in corso al Palazzo della Gran Guardia di Verona si presenta come uno straordinario spaccato della Parigi del primo Novecento. Un “dipinto” corale che riunisce nomi tra i più importanti della storia dell’arte moderna, disposti attorno alla figura chiave del celebre scultore svizzero.

Curata da Marco Goldin, Il tempo di Giacometti da Chagall a Kandinsky. Capolavori dalla Fondazione Maeght raccoglie circa cento opere note del secolo scorso, accompagnando i visitatori alla scoperta della ricchezza stilistica e del fermento culturale del periodo a cavallo tra le due guerre.

IL FOCUS SU GIACOMETTI

Dai dipinti di Kandinsky a quelli di Braque, dai disegni di Chagall a quelli di Miró, i riferimenti in mostra riflettono la varietà di tecniche e stili, nonché le connessioni umane e professionali, di ognuno dei protagonisti scelti.

A emergere in particolare è tuttavia Alberto Giacometti, attore principale della rassegna. Presentato con oltre settanta opere, tra nature morte, carte e oggetti tridimensionali, l’artista nato a Borgonovo di Stampa viene qui ricordato attraverso un percorso che ne abbraccia l’intera produzione, dagli anni giovanili ai risultati surrealisti fino alle prove eccellenti della maturità. Un itinerario aperto al pubblico fino al prossimo 5 aprile e che trova idealmente il suo apice in Donne di Venezia, il gruppo scultoreo del 1956, esposto alla Biennale di Venezia e qui presentato in tutte le nove variazioni.

[Immagine in apertura: Alberto Giacometti, Le chien, 1951, bronzo, 47 x 100 x 15 cm. Saint-Paul-de-Vence, Fondation Marguerite et Aimé Maeght © Claude Germain – Archives Fondation Maeght (France) © Alberto Giacometti Estate / by SIAE in Italy 2019]