La singolarità del contesto urbano di Venezia è talmente sorprendente da aver ispirato generazioni di artisti. Il risultato non furono solo straordinari dipinti, ma anche disegni. Una mostra, in corso a Stoccarda, accende i riflettori su questo genere, tra il XVI e il XVIII secolo.
Sede della mostra Tiepolo. Der beste Maler Venedigs, in corso fino al 2 febbraio prossimo, la Staatsgalerie Stuttgart rafforza il proprio sguardo sull’arte della città lagunare con il progetto espositivo parallelo La Serenissima – Drawing in Venice from the 16th to the 18th century. La consapevolezza dell’eminente posizione ricoperta da Venezia anche nel disegno, favorita dall’iconicità del suo paesaggio, costituisce il punto di avvio della rassegna.
Le qualità uniche del contesto urbano veneziano, con la sua combinazione di architettura e acqua, le onnipresenti superfici specchianti e scintillanti, gli effetti della luce che si insinua tra calli, campi e canali, oltre a generare un’esperienza visiva straordinaria, spesso sospesa tra nebbia e umidità, hanno agito da propulsore per generazioni di pittori, senza lasciare indifferenti quanti tra loro si dedicarono anche al disegno.
Attingendo dalla robusta collezione di disegni veneziani di proprietà del Dipartimento di Stampe e Disegni dell’istituzione tedesca, il percorso espositivo riunisce una cinquantina di disegni di più di venti artisti; tra loro Jacopo Tintoretto, Paolo Veronese, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Piazzetta e Giuseppe Bernardino Bison. Ripercorrendo le evoluzioni del genere, la rassegna prende in esame il periodo compreso dal XVI secolo fino alla caduta della Repubblica di Venezia, nel XVIII secolo.
Una fase non casuale, poiché alla fine del XV secolo Venezia divenne la “capitale europea” della stampa, con centinaia di tipografi ed editori attivi in città. Il risultato fu la progressiva ascesa del disegno, valutato e collezionato come una forma d’arte autonoma e progressivamente svincolato dalla concezione di “atto preparatorio”, funzionale a un dipinto a cavalletto o a un affresco. Dopo aver conosciuto vette di eccellenza e aver esteso la propria reputazione oltre i confini lagunari, la fertile scena artistica veneziana, accompagnata dalla fortunata “stagione” del disegno, subì i contraccolpi dovuti al declino della Repubblica di Venezia. Visitabile fino al 2 febbraio prossimo, La Serenissima – Drawing in Venice from the 16th to the 18th century rappresenta l’occasione per ricostruire quest’affascinante pagina della storia dell’arte veneziana.
[Immagine in apertura: Sebastiano Ricci, Death of Darius, around 1710/20, red chalk, pen and brown ink, brown wash, 20 cm x 28,8 cm. Staatsgalerie Stuttgart, Graphische Sammlung ]