Dopo secoli di dubbi e supposizioni, la nuova scoperta della ricercatrice Giulia Ammannati sembra dare una risposta definitiva all'annosa domanda: chi ha costruito la Torre di Pisa?
La Torre di Pisa è senza dubbio una delle meraviglie italiane più note e visitate al mondo. Migliaia di turisti giornalmente si collocano alla sua base, fotografando il monumento nelle pose più strambe. Eppure di essa un dettaglio ci è sempre sfuggito: chi ha costruito la “magica” torre pendente? A chi si deve la creazione del celebre edificio, resistito per secoli a terremoti e calamità esterne nonostante la sua buffa inclinazione?
A risolvere l’enigma è oggi Giulia Ammannati, ricercatrice di paleografia della Scuola Normale di Pisa. A lei si deve infatti la sorprendente codificazione di una scritta in esametri riportata su una lastra in pietra rinvenuta nel 1838 durante gli scavi intorno alla Torre e mai prima d’oggi decifrata nella sua interezza. La scritta (in latino) è stata così tradotta dalla studiosa: “Io che sicuro ho innalzato, fondandola, un’opera mirabile sopra ogni altra, sono il cittadino pisano chiamato Bonanno”.
Ecco allora rivelato il nome: a costruire il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta fu, molto probabilmente, Bonanno Pisano, scultore e bronzista attivo nella seconda metà del 1100 – già autore, tra le altre cose, delle porte bronzee della Cattedrale di Pisa e di quella di Monreale a Palermo. Pubblicata di recente nel libro Menia Mira Vides. Il Duomo di Pisa: le epigrafi, il programma, la facciata, la scoperta di Ammannati riabilita pertanto le indicazioni originarie di Giorgio Vasari, che nelle sue Vite indicò proprio in Bonanno l’artefice della struttura. Una conferma che arriva a 846 anni dall’inizio della costruzione dello storico edificio, e che getta nuova luce su questo simbolo dell’italianità nel mondo.