Provengono da collezioni private e da gallerie italiane e straniere, le circa 80 opere esposte a Napoli in occasione della mostra "Banksy e la (Post) street art".
Sono trascorse solo poche settimane dalla nuova, doppia “apparizione” di Banksy, nome di punta della scena artistica contemporanea che, sempre mantenendo segreta la propria identità, mette a segno discussi interventi in giro per il mondo. Fenomeno ormai di dimensioni globali, come dimostrano l’eco raggiunta dal presepe allestito nella hall del Walled Off Hotel, a Betlemme, e la viralità social del video relativo al murale eseguito a Birmingham, l’anonimo artista rappresenta il punto di partenza della mostra curata da Andrea Ingenito, in corso in queste settimane al Museo PAN di Napoli.
Visitabile fino al 16 febbraio prossimo, la collettiva Banksy e la (Post) street art affida proprio all’autore di Bristol l’apertura di un percorso espositivo interamente focalizzato su questo movimento artistico e sulle sue trasformazioni. Una scelta non casuale, poiché testimonia lo “speciale legame” tra la città partenopea e l’artista. Dieci anni fa, infatti, proprio a Napoli, Banksy lasciò le sue prime “testimonianze su suolo italiano”: si trattava del murale, successivamente vandalizzato, rappresentante l’Estasi di Santa Teresa e dello stencil, ribattezzato “Madonna con la pistola”, in Piazza dei Girolamini.
Tra le circa 80 opere in mostra a Napoli, concesse da collezioni private e da gallerie italiane e straniere, quelle di Banksy aprono un varco nella sua produzione, incoraggiando un’analisi dell’influenza da lui esercitata su scala internazionale. Sono esposte la versione serigrafica di Love is in the air, il noto graffito realizzato su un muro di Gerusalemme nel 2003, e altre opere iconiche dell’artista, come Happy Choppers, Copper e Pulp Fiction.
L’itinerario espositivo, che include anche una sala video e una sala selfie, prosegue quindi con Mr. Brainwash, che incarna “l’evoluzione della figura dello street artist, mondano e very popular“, con OBEY, balzato agli onori della cronaca internazionale per i manifesti – non autorizzati – legati alla campagna elettorale di Barak Obama, e con l’italiano Mr. Savethewall, il cui stile combina ironia, spirito critico e un’attenzione all’ambiente.
[Immagine in apertura: Mr. Savethewall, streetart without street is just art, poster su tela, 197 x 139 cm,pezzo unico. Credits Andrea Ingenito contemporary art, dettaglio]